Frode degli idrocarburi c’è la mano del clan dei Casalesi

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Un’operazione contro le frodi nel mercato degli idrocarburi, gestite dai clan dei Casalesi del Casertano e dai Cicala, ha portato a misure cautelari contro 45 persone.

Un meccanismo di frodi in materia di accise e Iva sugli idrocarburi e’ al centro dell’inchiesta dei carabinieri e della Guardia di finanza che dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Salerno, Brescia, Napoli, Caserta, Cosenza e Taranto, sta portando all’esecuzione di due ordinanze applicative di misure cautelari personali e reali, emesse dai gip di Salerno e Taranto nei confronti di 45 persone.

Le accuse sono di associazione per delinquere con l’aggravante del metodo mafioso, finalizzata alla commissione di gravi delitti contro il patrimonio, quali frodi in materia di accise e Iva sui carburanti, intestazione fittizia di beni e societa’, truffa ai danni dello Stato; altre 71 persone, denunciate per reati connessi a quelli di natura associativa.

Le indagini hanno accertato l’infiltrazione delle due cosche nel lucroso mercato degli idrocarburi nei territori del Vallo di Diano e del Tarantino.

I particolari dell’operazione saranno resi noti in due conferenze stampa, che si svolgeranno in concomitanza alle 11, in procura a Potenza, e nel Comando Provinciale Guardia di Finanza di Taranto. Presente in videocollegamento, il procuratore nazionale Antimafia e Antiterrorismo, Federico Cafiero De Raho.

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