Insospettabili custodivano le armi del clan e la droga. Scoperto arsenale a Bagnoli: serviva per una guerra di camorra?
Si pensa alle fibrillazioni e le tensioni crescenti delle ultime settimane sulla latitudine Rione Traiano, Fuorigrotta, Bagnoli e Pianura.

La scoperta di un arsenale custodito da insospettabili fa supporre che nella periferia Occidentale di Napoli qualche gruppo emergente era pronto a condurre una fuoriosa guerra per conquistare spazi e potere.
I carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Napoli-Bagnoli hanno rinvenuto e sequestrato una vera e propria satabarbara della camorra.

Le armi erano nascoste all’interno di un negozio di ortofrutta di via Miseno: si tratta di 10 pistole, 6 kalashnikov, 5 pistole mitragliatrici, due giubbetti anti-proiettili, 1 bomba carta e diverso munizionamento.
I Carabinieri hanno trovato, sempre nel negozio, 13 chili di sostanza stupefacente tra hashish e marijuana.

Il titolare dell’ortofrutta, un 41enne, e un suo parente di 74 anni , che si trovava anche nell’esercizio commerciale, sono stati arrestati. Entrambi sono del posto e incensurati.
Sono tuttora in corso i rilievi tecnici e le armi saranno sottoposte anche rilievi balistici per appurare il loro eventuale utilizzo in fatti di sangue e negli eventi delittuosi avvenuti di recente nei quartieri dell’area occidentale della città: un omicidio, a Fuorigrotta, e diversi raid con colpi di pistola contro abitazioni e locali.

Una zona calda, l’ultimo fatto di sangue si è registrato pochi giorni fa nel mercatino rionale di via Metastasio dove un ambulante è stato ferito a una gamba con un colpo di pistola.
Fibrillazioni e resta il sospetto che i precari equilibri si siano definitivamente rotti con i vecchi clan, i nuovi gruppi emergenti e gli sconfinamenti di sodalizi radicati in altri quartieri puntino ad affermare il loro predominio su di un’area quella Occidentale e in particolare Fuorigrotta e Bagnoli interessate a parecchi investimenti.

Si pensi all’area dell’ex Nato, dell’ex Italsider, la zona a ridosso di Nisida tutte zone che saranno interessate da investimenti di svariati milioni di euro senza dimenticare i tanti negozi, attività commerciali e i tanti studi di professionisti: prede del racket delle estorsioni.
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