“Mettiamo da parte vessilli e ragioni di stato, dialoghiamo su contenuti. La gente ha bisogno di questo. Ce ne fottiamo dei simboli, noi vogliamo ragionare di progetti e programmi”.
Lo ha detto Catello Maresca, candidato sindaco di Napoli, nel corso di un comizio nel quartiere di Ponticelli, in piazzetta Egizio Sandomenico, commentando i dubbi dei partiti di centrodestra, in particolare di Fratelli d’Italia che non accetta l’eliminazione dei simboli chiesta dal pm in aspettativa.
“Il nostro è un metodo, non un movimento, civico, perché la storia di un uomo e di una donna non possono essere dimenticati né calpestati. Io sono un civico, la mia storia è di impegno sociale e non ho nessuna intenzione né voglia di rinnegare la mia storia, sono e resterò sempre un civico, indipendentemente dall’invito che faccio a tutti i soggetti politici che vorranno accompagnarci”.
“La nostra porta è aperta ma Napoli si ama, non si amministra. Confrontiamoci sui programmi, lo chiedo a tutti, anche ai giornalisti, basta con i sondaggi condominiali, non si possono raccontare sciocchezze con un sondaggio dove il 30-40% di chi risponde dice che non ha opinioni. Ho detto a tutti i candidati vediamo la gente, concentriamoci sui fatti, sui programmi e di questo prego anche i giornalisti di interessarsi: interrogate i candidati su cosa vogliono fare e su perché non l’hanno fatto fino a ieri, perché chi aveva capacità e ruoli di governo non lo ha fatto” ha concluso.
Insomma, sembra che sul centrodestra si vanno addensando nuvoloni che non promettono nulla di buono. E c’è chi comincia a carezzare l’idea di esprimere un candidato identitario con il centrodesta e lasciare al proprio destino civico Catello Maresca.