Rischia di finire in tribunale uno degli aspetti della vertenza dei lavoratori della ”Sbe-Sud srl”, società dell’industriale triestino Alessandro Vescovini, per assorbire i circa 50 dipendenti espulsi dall’ex Meridbulloni di Castellammare di Stabia, trasferita al Nord dal Gruppo Fontana.
L’imprenditore Vescovini, che era in trattativa per rilevare un capannone necessario a impiantare in Campania la sua ”Sbe-Sud” ha comunicato che rinuncerà ai suoi intenti ”in seguito agli insulti e alle minacce ” lanciate ai dipendenti e anche a lui ”da parte di importanti rappresentanti sindacali in occasione di in un evento organizzato presso la ditta Damiano motors, svoltosi il 2 luglio 2021”.
Per l’Asi, il capannone risultava dismesso ed era stato proprio all’Asi che la Sbe-Sud aveva esposto ”il proprio interesse a realizzare un nuovo sito produttivo presso il capannone di via Terragneta a Torre Annunziata”.
L’Asi Napoli – fa sapere l’azienda Sbe Sud – nel mese di maggio aveva predisposto apposito decreto di esproprio, trattandosi di immobile dismesso. Contro l’industriale Vescovini sono giunte quindi critiche di ”mettere i lavoratori l’uno contro l’altro, di scatenare una guerra tra poveri, di fare spionaggio e addirittura di avere interesse nel portare avanti una strategia della tensione volta alla creazione di un meccanismo di schiavitù dei lavoratori”.
L’azienda fa sapere, quindi di essere stata costretta, ”suo malgrado, a rivedere i propri piani e di decidere per una diversa location per realizzare il suo nuovo stabilimento in Campania, ritardando così di diversi mesi, con gravissimo pregiudizio, la realizzazione del piano industriale pianificato”.
”Di questo enorme danno subito, Sbe-Sud ritiene direttamente responsabile la Damiano motors che prima ha messo in vendita il capannone, il cui annuncio di vendita era presente sul web fino a poche ore fa, poi ci ha fornito le planimetrie ancora in nostro possesso, poi, non appena ricevuta la notifica di esproprio da parte di Asi Napoli, improvvisamente non solo ha cambiato idea” ma avrebbe anche creato il conflitto tra i lavoratori e contro lo stesso Vescovini. Sbe-Su annuncia, quindi, che ”si riserva di tutelare i propri diritti e la propria onorabilita’ presso le sedi competenti nei confronti di Damiano Motors e di tutti coloro che hanno minacciato e offeso l’azienda, i suoi dipendenti e il suo legale rappresentante”.
L’azienda Vescovini precisa, quindi, che ”Non ci sarà quindi nessuna guerra tra poveri, ma solo guerra tra ricchi , senza spargimenti di sangue, ma con tante carte bollate” per ottenere il risarcimento degli ”ingenti danni materiali e morali” subiti.