“Il Pnrr è una straordinaria opportunità, ma anche un grande rischio per il Sud e le grandi città come Napoli”.
Lo ha detto il candidato sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel corso di un’iniziativa elettorale con il ministro per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone. L’ex rettore della Federico II ribadisce la sua posizione, dopo aver chiesto rassicurazioni a Pd e M5s sul Patto per Napoli.
“Con il Pnrr rischiamo che invece di ridurre i divari – ha spiegato – li aumenti. Si rischia che li aumenti la distanza tra chi è in grado di fare e chi non riesce”.
Manfredi considera i prossimi mesi “decisivi per il futuro del Paese e del Mezzogiorno. Dobbiamo pretendere molto da noi stessi – ha aggiunto – perciò ho chiesto al Governo un impegno sui Comuni. Non possiamo pensare ai patti di stabilità e ai piani di rientro: al cittadino che vede la spazzatura per strada o la scuola che non e’ in grado di accogliere i propri figli, non gliene frega niente del piano di rientro”.
E poi spiega la sua preoccupazione sulla tenuta dei quartieri della città.
“A Napoli in alcuni quartieri dopo la Dad abbiamo il 40% di abbandono scolastico, ci sono quartieri in cui i neet giovani sono oltre il 40% che è più del triplo della media europea, oltre il 50% dei laureati della Federico II non lavora in Campania, ma vanno a lavorare fuori anche i pizzaioli, e gli operai”.
“Le proiezioni Istat – ha proseguito Manfredi – dicono che tra vent’anni, il Sud che ora è il territorio più giovane, sarà l’area più vecchia d’Europa. Quindi siamo a un bivio, scegliere se investire davvero sul futuro delle nostre terre o assistere al declino inevitabile”.
“Per agire su questo servono le risorse ma prima di tutto avere dei progetti, sapere cosa fare con queste risorse. Il grande pericolo del Pnrr è che la nostra capacità progettuale sia di gran lunga inferiore rispetto alle regioni del Nord, ricordiamo che prima diciamo che il 40% viene al Sud ma poi quando si devono presentare i progetti le amministrazioni del sud non le avranno”.
“Oggi dobbiamo avere una coprogettazione insieme alle associazioni per evitare il rischio di aprire i cassetti e tirare fuori progetti di 30 anni fa, inutili e anche dannosi. Il Pnrr è una straordinaria opportunità ma anche il rischio di città come Napoli di non essere in grado di coglierla”.