Il murales che raffigura Ugo Russo, il giovane rapinatore 15enne ucciso da un carabiniere, può essere cancellato.
Lo ha stabilito una sentenza del Tar della Campania. La decisione è avversa al ricorso in difesa del murales ‘Verità e Giustizia per Ugo Russo’, considerando il murales come una “trasformazione fisica dell’immobile” e avvalorando perciò l’interpretazione dell’amministrazione comunale contro l’opera.
Una sentenza che viene criticata dal Comitato ‘Verità e Giustizia per Ugo Russo’, che ricorda come la Soprintendenza si fosse espressa a favore del murales come “opera decorativa”.
Per il Comitato “è una sentenza pesantemente condizionata dal clima politico e diffamatorio alimentato istituzionalmente e mediaticamente intorno al murales”.
“Nei fatti del resto l’iniziativa dell’amministrazione è una censura politica travestita di cavilli amministrativi per aggirare il dettato della Costituzione e di molte sentenze che vietano di entrare nel merito dell’interpretazione di un’opera d’arte”.
“Il danno collaterale è che da oggi quasi tutta l’arte muraria del centro storico di Napoli (dal San Gennaro di Jorit a Banksy a quasi tutti i murales del rione Sanità di Bosoletti, Tono Cruz ecc) uno dei principali patrimoni artistici di questo tipo in Europa, è di fatto qualificata come illegittima e abusiva perchè ‘viola il piano regolatore”.