“La sospensione in via giudiziaria dell’efficacia delle modifiche statutarie e dell’imposizione di Giuseppe Conte come candidato unico è al momento l’unica strada per il ripristino della democrazia dei processi decisionali all’interno del M5s”.
A parlare è Steven Hutchinson, attivista ‘storico’ del Movimento 5 Stelle napoletano. Hutchinson è tra i circa cento attivisti che hanno presentato ricorso contro le modifiche allo Statuto e contro l’elezione di Giuseppe Conte alla guida del Movimento.
Il ricorso – come spiegato – parte da Napoli ma conta la partecipazione di attivisti di diverse parti d’Italia.
“L’ultima volta ci siamo espressi – evidenzia Hutchinson – è stato durante gli Stati Generali le cui deliberazioni sono rimaste incompiute per decisione di un gruppetto che di fatto si è impossessato del nostro M5s per mantenere il potere”.
Gli attivisti ricordano che il M5s era nato “per diffondere la democrazia diretta e partecipata, esattamente l’opposto di quello che si è venuto a creare a scapito degli interessi del Movimento stesso”.
“Sapevamo – aggiungono – che ci sarebbe stata un’inevitabile tensione tra democrazia diretta e rappresentativa, ma mai avremmo pensato che fossero proprio i nostri a ostacolarla. La sospensione della democrazia interna e l’ingerenza di scelte preconfezionate e nomi calati dall’alto – proseguono – ci hanno spinto ad agire: non possiamo dargliela vinta così facilmente e il ricorso sembra oggi l’unico rimedio”.
Gli attivisti chiedono di non essere ‘bollati’ come “dissidenti o fuoriusciti” perché – affermano – “siamo noi il vero M5s e ne rappresentiamo le istanze profonde”.
Tra gli attivisti c’è delusione per la situazione attuale che vive il M5s. “Con le loro scelte ci hanno fatto vergognare di essere del Movimento – dice Renato Delle Donne – ma non abbasseremo a testa e questo ricorso è lo strumento per tutelare i nostri diritti”. E per sostenere le spese legali è stata lanciata una raccolta fondi”.