Agguato di camorra a Ponticelli, quartiere della periferia Est di Napoli. Sotto i colpi dei killer della camorra è finito Carmine D’Onofrio, 23 anni, incensurato e non coinvolto in dinamiche criminali.
Il giovane era il figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, elemento di spicco dell’omonimo clan camorristico attivo nell’area occidentale della città partenopea, attualmente in carcere. Il giovane è, inoltre, nipote di Antonio De Luca Bossa, conosciuto come “Tonino ‘o sicc”, ritenuto a capo dell’organizzazione criminale e sconta un egastolo in regime del 41bis.
D’Onofrio è stato ferito mortalmente da sette colpi di pistola che l’hanno raggiunto in varie parti del corpo. Inultile la disperata corsa al pronto soccorso dell’ospedale di Villa Betania.
Il ragazzo era con la compagna 20enne, incinta, rimasta illesa, e stavano rincasando. L’agguato è scattato quando il giovane è sceso dalla sua panda nera, subito dopo averla parcheggiata. Per fortuna, prima di sistemare l’auto, ha fatto scendere la compagna. L’agguato è avvenuto in via Luigi Crisconio all’altezza del civico 51.
L’omicidio, secondo gli investigatori, sarebbe da inquadrare nelle lunga serie di fibrillazioni che da tempo stanno interessando l’intera zona a Est di Napoli. Non ultima l’ordigno esploso, la settimana scorsa, all’interno del condominio dove risiede Marco De Micco, il 37enne a capo dell’omonimo clan da poco scarcerato.
“Non possiamo consentire che nella terza città d’Italia si combatta una guerra di camorra che minacci l’incolumità e la sicurezza dei cittadini. Quello che sta avvenendo alla periferia Est di Napoli, nel quartiere di Ponticelli, è una tragedia annunciata. Come prevedavamo la guerra tra i clan, che è in atto da mesi con agguati, bombe e stese, con l’omicidio di Carmine D’Onofrio segna una pericolosa escalation – sottolinea il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto -.
“Il movente di quest’ultimo omicidio dovrebbe rientrare nella faida. La vittima, infatti, sarebbe il figlio illegittimo di un boss e il suo omicidio potrebbe essere, probabilmente, la risposta all’ultima bomba che fa precipitare nuovamente Ponticelli in un clima di paura. Lo Stato deve dare subito un segnale e rispondere con una presenza costante delle forze dell’ordine sul territorio” – conclude il parlamentare-.