Delusione, irritazione al termine del lungo ertice al Mise, la multinazionale Whirlpool non attenderà il decollo del consorzio per la riconversione industriale del sito di Napoli.
“Abbiamo registrato una rigidità inamovibile” spiega ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che poi ha riferito della questione con il presidente del Consiglio Mario Draghi.
Non sono state sufficienti le oltre 17 ore di riunione al Mise. Si è tentato un accordo che congelasse il licenziamento dei 321 lavoratori per avviare una ricollocazione nel nuovo disegno industriale per lo stabilimento di via Argine.
Governo e azienda infatti non hanno trovato un’intesa e a notte fonda la multinazionale americana ha annunciato la chiusura della procedura di licenziamento collettivo che scadeva ieri.
Insomma, speranze al lumicino per salvare i 322 posti di lavoro alla Whirlpool di Napoli che presto potrebbero trovarsi a scegliere fra un buon servito di 85.000 euro (incentivo all’esodo) o fare le valigie e trasferirsi in provincia di Varese nel sito di Cassinetta di Briadronno.
La multinazionale americana, dicono i sindacati “ha sbattuto la porta in faccia a sindacati e Governo” alle 3 di notte e ha confermato “la procedura di licenziamento collettivo”. Le lettere di licenziamento però non partiranno fino a venerdì 22 ottobre grazie al fatto che la società si è così impegnata con il Tribunale di Napoli, impegno ribadito al termine dell’incontro.