Una lunga missiva inviata al giudice di Corte d’Appello nella quale l’imputato si meraviglia per avere avuto una pena così dura. Inizia così la lettera di Tony Essobti Badre, condannato all’ergastolo il 9 novembre 2020 per l’omicidio di Giuseppe Dorice, il bambino di 7 anni ucciso a bastonate nel gennaio 2019 a Cardito, in provincia di Napoli, per il tentato omicidio di una delle due sorelline di Giuseppe e per maltrattamenti in famiglia.
Alla madre dei bambini, Valentina Casa, sono stati inflitti invece sei anni di reclusione in quanto ritenuta colpevole solo sotto il profilo omissivo. “Signor giudice, mi scuso per il tempo che le faccio perdere ma vorrei che lei mi possa aiutare a capire perchè ho ricevuto un trattamento così duro. Ho sempre ammesso le mie responsabilità”, scrive l’uomo.

L’appello presentato dalla Procura contro l’assoluzione di Valentina Casa dalle accuse di omicidio e tentato omicidio e’ al centro del processo di secondo grado che inizia domani mattina davanti ai giudici della seconda sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli.
“So che le mie scuse non serviranno a nulla, se non a trovare un pò di pace – sostiene ancora l’imputato – non so cosa e’ scattato nel mio cervello, non volevo uccidere ma e’ scattato il buio”.
Il bimbo fu ucciso in casa perchè aveva rotto la spalliera del lettino nuovo, ma, grazie alla testimonianza della sorellina 12enne ferita, i pm hanno ricostruito uno scenario di violenze quotidiane.
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