“Ciccio e i suoi Fratelli” è il nuovo spettacolo prodotto da Jesce Sole ideato dal percussionista e performer partenopeo Ciccio Merolla in scena il prossimo 12 Novembre al Teatro Trianon Viviani. Uno spettacolo strutturato sul consolidato trio musicale composto da Ciccio Merolla alla percussioni e voce, Pietro Condorelli alla chitarra e Davide Afzal al basso, riformulato per l’occasione in una lettura del tutto nuova, dove suoni etnojazz e brani storici del musicista partenopeo si mescoleranno agli interventi di Antonio D’Ausilio (cabarettista), Lucariello (scrittore e rapper), Viviana Novembre (cantante), Ibrahim Drabo (musicista). Afro-music e jazz, si fonderanno alle rime partenopee dell’artista, tra radici e nuovi linguaggi, in cui arte, cabaret e scrittura prenderanno vita, in un “unicum” artistico musicale, tra performance e teatralità sullo sfondo di un tempio culturale della canzone napoletana come quell del Trianon Viviani.
Ciccio qual è il tuo concetto di fratellanza artistica e musicale?
Dunque per me la fratellanza, intesa da un punto di vista musicale ed artistico è il concetto più naturale possibile ovvero, quando io chiudo gli occhi ed interagisco con i miei musicisti, avviene un dialogo che va oltre qualsiasi sovrastruttura mentale, un dialogo fatto di musica e quindi un dialogo che non prevede il concetto di differenza, perché non esistono differenze di razze, di religione e di pensiero. Esiste solo la musica che alimenta i nostri cuori e i cuori di chi ascolta.
Quando è nata l ‘idea di realizzare questo progetto?
L’idea del concerto “Ciccio e i suoi fratelli” che presenterò in prima assoluta al Trianon, è nato durante il lockdown. il live si fonda sulla grande intesa musicale che si è venuta a creare con il mio trio composto da Davide Afzal e Pietro Condorelli con cui abbiamo già suonato nei club e in diversi concerti live che si sono fortunatamente svolti in estate. Ma l’idea di ampliare gli amici fratelli con cui suonare in un teatro, questa sì è maturata non solo durante i giorni di solitudine del lockdown in cui ho fatto per il mio pubblico numerosi live in streaming, ma anche e soprattutto per il desiderio di Marisa Laurito di volermi nel suo teatro. Durante il lockdown e le dirette in streaming, la soddisfazione e la felicità di suonare c’erano, ma mancava il piacere di condividere l’esperienza musicale sia con altri musicisti che con il pubblico, e quindi mi mancava l’atmosfera di jam session che si crea proprio con questi elementi che sono il pubblico e i musicisti. Quindi ho pensato che, al prima possibile avrei dovuto fare qualche progetto per sopperire a questa mancanza.
In che modo la tua musica abbraccerà i momenti in cui ci ci saranno altre performance artistiche come quella di Lucariello, Antonio D’Ausilio e tanti altri.
Ci saranno parecchi “fratelli” in questo mio viaggio teatrale: Antonio d’ Ausilio introdurrà e presenterà il concerto con uno dei suoi strepitosi monologhi, siamo amici dai tempi di Telegaribaldi e ci frequentiamo da anni. La sua ironia è contagiosa. Con Lucariello, tutti sanno che abbiamo fatto tante esperienze insieme, una tra tutte quella del V7, quindi l’intesa è formidabile. Vi anticipo che sarà anche il coautore dei testi dei brani del mio prossimo album. Con Viviana Novembre, strepitosa voce del nuovo panorama jazz che, insieme a Valentina Crimaldi faremo insieme un omaggio al grande Rino Zurzolo. Ibrahim Drabo suonerà e canterà in un panorama afro-beat dove dimostreremo le similitudini tra Napoli e Africa.
Viviamo un momento sia umanamente che socialmente delicato. Dove c’è tanta paura per il diverso e per ciò che non conosciamo. Perché a volte prevale la diffidenza a scapito dell’ umanità e quindi dall’ essere fratelli?
Purtroppo in questa società c ‘è poca interazione tra le persone e quindi quando manca l’unione tra gli esseri umani è molto facile farsi influenzare da idee sbagliate.
A Napoli abbiamo un concetto tutto meridionale di “fratello”. Basti pensare che chiamiamo anche un conoscente o un amico in questo modo, anche questa idea rientra nel tuo spettacolo ?
Certamente! E’ proprio quello lo spirito! Tutti sono miei fratelli e io sono il fratello di tutti, di chi mi ascolta e di chi vorrà esserci.
Sergio Cimmino