Tortura, lesioni, abuso di autorità. E per dodici indagati anche il reato di cooperazione nell’omicidio colposo di un detenuto algerino.
Sono questi, a vario titolo, i reati contestati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) a 108 indagati nell’udienza preliminare.
L’accusa chiedera’ il processo davanti al gip Pasquale D’Angelo nell’aula bunker del carcere sammaritano domani alle ore 9.30.
Rischiano agenti e funzionari dell’amministrazione penitenziaria che il 6 aprile 2020 si resero protagonisti di pestaggi ripetuti per poter placare le rivolte nei diversi padiglioni del penitenziario scoppiate per la paura dei contagi da covid e immortalate nele immagini dei sistemi di sorveglianza e nelle chat.
Per dodici arriva invece la richiesta di archiviazione. Tra coloro che rischiano il processo vi sono Pasquale Colucci, comandante del nucleo operativo traduzioni e piantonamenti del centro penitenziario di Secondigliano e comandante del gruppo di ‘Supporto agli interventi’, l’ex sovrintendente Antonio Fullone, le comandanti Tiziana Perillo, Nunzia Di Donato e Anna Rita Costanzo, commissario capo responsabile del reparto Nilo.