L’arcivescovo Battaglia benedice la Chiesa di San Gennaro a Capodimonte con i nuovi decori dell’archistar Santiago Calatrava

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L’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, ha fatto visita questa mattina alla Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte , riaperta al pubblico lo scorso 6 luglio dopo oltre cinquant’anni di chiusura, con un nuovo decoro dell’ architetto Santiago Calatrava, protagonista nei mesi scorsi, nelle sale del museo e del vicino Cellaio, della mostra “Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli”. 

Battaglia è stato accolto dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger che gli ha illustrato l’intervento decorativo globale di Calatrava nella Chiesa alla presenza delle maestranze che hanno eseguito i lavori (ditta Modugno) e realizzato i decori in porcellana (i maestri ceramisti e gli allievi dell’Istituto Caselli-Real Fabbrica di Capodimontesotto la direzione di Valter Luca de Bartolomeis), le vetrate artistiche (il Maestro Perotti di Vietri sul Mare), le sete di San Leucio (Annamaria Alois), l’ing. Vito Avino che ha coordinato i lavori insieme al dipartimento di architettura del Museo. Presente anche il sovrintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli, Luigi La Rocca. 

Nel corso dell’incontro, Bellenger ha mostrato all’arcivescovo i disegni ei prototipi degli arredi per le celebrazioni liturgiche progettate da Santiago Calatrava che saranno successivamente realizzati grazie al sostegno dell’azienda Schatzi gioielli con il maestro orafo Carlo Deiana (calici e altro) e della ditta Serpone srl dell’architetto Francesco Serpone (per i paramenti sacri). 

“Siamo riuniti con gioia nel momento in cui viene riaperta al culto questa chiesa dedicato a San Gennaro, patrono della nostra città – ha affermato monsignor Battaglia durante la benedizione –. L’attuale celebrazione sta a significare quanto forte sia l’entusiasmo della comunità cristiana e della Direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte a curaro il segno della chiesa che è immerso nel mondo e cammina nella storia sulle orme di Cristo Gesù. Il bosco di Capodimonte con la sua chiesa si città di Napoli, si protende verso di lei, là gli uomini e le donne affacciate e lottano per contraddizioni, là fa fatica a trovare la via del proprio riscatto sociale”. 

“Quest’oasi di serenità e di pace che si respira a pieni polmoni possa essere il sollievo alle loro angosce e supporto alle loro battaglie. Ringrazio di cuore il direttore Sylvain Bellenger, soprattutto grazie per la sua emozione di questa mattina, per la sua commozione. Ringrazio per il loro contributo gli specialisti dell’artigianato tradizionale locale, i restauratori dell’organo e delle campane e quanti hanno messo il cuore nel rendere abitabile questa casa del Signore” ha concluso Battaglia. 

“La parola più bella dell’ italiano è la parola ‘grazie’ perché questa contiene anche il senso della ‘grazia’, e oggi è la parola più giusta che mi viene in mente. Ringrazio sua Eccellenza per il bellissimo discorso e la sua presenza che ora dà alla Chiesa una nuova vita. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questa operazione, dal talento, all’energia, ai finanziamenti, alla generosità degli artigiani che hanno lavorato, all’attenzione della Regione Campania che segue e sostiene i nostri progetti e tutto il personale di Capodimonte che, so benissimo perché vivo con loro ogni giorno, lavora con grande difficoltà, grande passione e grandi risultati”, ha detto il direttore Bellenger.

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