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“Ho sentito delle voci che mi dicevano di agire e l’ho fatto”. Con queste parole Elpidio D’Ambra, 31 anni, fermato nel pomeriggio di ieri presso l’ospedale San Paolo, ha ammesso di aver uccisio Rosa Alfieri, 23 anni, trovata senza vita nell’abitazione di Grumo Nevano.
D’Ambra ha raccontato di avere invitato la ragazza ad entrare nel suo appartamento per chiedere informazioni sulle bollette della corrente. A questo punto, ha detto ancora l’uomo, ha sentito “delle voci nella sua testa che gli dicevano di agire”. Per questo motivo è stata uccisa Rosa.
Agli inquirenti ha negato di avere fatto delle avances e anche le presunte violenze nei confronti della giovane. Ha ammesso però di essere un consumatore abituale di cocaina, che aveva consumato anche il giorno dell’ omicidio.
D’Ambra aveva una compagna dalla quale si era separato tempo fa e da allora viveva da solo. Per vivere svolgeva saltuariamente lavori di muratura. Il 31enne ha anche confermato di essere intrattenuto a colloquio con i genitori della ragazza – che a lui si erano rivolti per chiedere se l’avesse vista -.
Grande è il dolore, la disperazione di un’intera comunità che si è stretta attorno alla famiglia Alfieri.
Davanti all’ingresso dell’edifcio dove risiede la famiglia di Rosa sono stati dpositati lumini e fiori.
Un flash mod di solidarietà si è svolto ieri sera in strada alla notizia dell’arresto del 31enne.
Palloncini bianchi sono stati liberati in cielo per salutare la vittima Rosa Alfieri.
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