Commozione e rabbia ai funerali di Rosa. Il Vescovo Spinillo: “È un male inspiegabile”

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“Il male assurdo che ha colpito Rosa fa piangere i familiari e l’intera comunità. Perché chi fa il male non lo fa solo verso una persona, ma verso tutti”. Il vescovo di Aversa Angelo Spinillo adopera parole nette ai funerali di Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni vittima di femminicidio, celebrati nella Chiesa di San Tammaro Vescovo a Grumo Nevano (Napoli). 

Il feretro della giovane, portato a spalle dagli amici, è stato accolto fuori alla Chiesa e all’interno da lunghi applausi; dietro i genitori Vincenzo e Nicoletta ei fratelli Luca e Pasquale, visibilmente sofferenti ma sempre composti e dignitosi nel loro dolore, anche durante la liturgia. 

“Un male inspiegabile”, ha detto il vescovo Spinillo, “banale proprio perchè assurdo”, con un riferimento all’opera della scrittrice Hannah Arendt, autrice del celebre libro sull’Olocausto ‘La banalità del male”.

Spinillo ha poi voluto evidenziare come “in momenti come questo le parole ‘fratelli e sorelle’ hanno un significato, una forza, perché tutti siamo uniti come figli di Dio di fronte al maschio. A dimostrazione di ciò vi racconto che stamani – ha proseguito Spinillo – ha telefonato in Curia il papà di Ornella Pinto, ragazza uccisa l’anno scorso, perché voleva manifestare tutta la sua solidarietà e vicinanza ai genitori di Rosa”.

Il vescovo ha poi parlato di Rosa, citando il parroco che la conosceva bene. “Padre Mimmo mi ha raccontato di come fosse piena di vita e gioiosa, di come partecipava alla vita della chiesa. Con gli occhi pieni di lacrime l’affidiamo a Dio”.

Spinillo non ha fatto alcun riferimento all’assassino di Rosa, il 31enne reo-confesso Elpidio D’Ambra attualmente in carcere per omicidio volontario, ma sì è rifatto alla parabola di Caino e Abele tratta dal libro della Genesi e letta all’inizio della messa.” 

Dopo aver ucciso il fratello Abele, Caino, di fronte alle domande di Dio, resta in una tristezza deprimente, come capita a noi comuni mortali. Ecco contro il male non si può ragionare, il male non ammette possibilità di scambiare parola”.

A fine messa familiari e amici hanno letto dei messaggi per la 23enne. “Non dimenticherò mai i guai combinati insieme, ci resteranno di te foto e video e il ricordo di ciò che sei stata” ha lasciato la cugina di Rosa.

“Il nostro non è un addio ma un arrivederci” hanno sottolineato i genitori ei fratelli di Rosa in un messaggio letto da un’amica. Un lungo applauso, accompagnato dai palloncini bianchi, ha salutato la bara all’uscita dalla Chiesa. Prima dell’inizio della Santa Messa è stato letto il messaggio del sindaco Gaetano Di Bernardo e della sua giunta. La morte di rosa e di tutte le donne vittime di violenza è una sconfitta per la società. Rosa era una ragazza come tante, libera, sognatrice, che voleva solo farsi un futuro, lavorare e avere una famiglia. Questo è il momento che la nostra comunità compatta e vicina alla famiglia di Rosa”. 

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