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Luca Esposito, genero del capo Patrizio Bosti, (è sposato con la figlia Maria Bosti) ha ritrattato le dichiarazioni rese come aspirante collaboratore di giustizia “perchè minacciato”.
Questa è l’ipotesi della Dda di Napoli , rappresentata dai pm Ida Teresi e Alessandra Converso, che questa mattina nel corso dell’udienza del processo in corso nel Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli hanno depositato una informativa della Squadra mobile di Napoli , di oltre 60 pagine, nella quale sono ricostruiti i tentativi, riusciti, del clan di farlo ritrattare.
Nelle scorse settimane Esposito ha reso diversi interrogatori riferendo fatti e circostanze “di rilevante interesse investigativo sulla cosca”.
Informazioni acquisite nella veste di marito della figlia del boss Patrizio Bosti, rivelate ai pm antimafia e poi negate.
Esposito ha ricevuto in carcere e anche tramite dei telegrammi dal suocero, e con titoli pubblicati dai media, messaggi per farlo stare zitto.
L’uomo collegato in videoconferenza dal carcere di Terni, ha negato di avere avuto pressioni per poi dichiarare, poco dopo, di non avere intenzione di intraprendere un percorso di collaborazione con la giustizia.
“Ho ricevuto solo telegrammi, d’affetto, da mio suocero Patrizio Bosti minaccia nessuna, ne’ in carcere, ne’ dalla mia famiglia”.
Luca Esposito, insieme con la moglie venne bloccato dalla Polizia di Stato, lo scorso 17 gennaio nell’aeroporto di Fiumicino, poco prima dell’imbarco su un volo diretto a Dubai. I due avevano green pass falsi.
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