Un boato nella notte. La camorra fa sentire la sua pressione, ancora una volta, a Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli. Un ordine artigianale molto potente e’ stato fatto esplodere dopo le 2 sotto un ponte
di via Camillo De Meis, la roccaforte del clan De Luc Bossa.
Chiaro agli investigatori che la bomba sia un messaggio intimidatorio al clan. Con molta probabilità l’attacco arriva dalla cosca dei De Micco. Per questa guerra a dicembre c’e’ stato l’omicidio di Gennaro Matteo, 35 anni, con dieci colpi di pistola.
Qualche settimana prima, l’assassinio di un 23enne davanti alla compagna incinta. Era il figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, quindi nipote del capoclan ergastolano Antonio. E prima ancora i clan si erano fronteggiati con le bombe. Uno di questi ordini aveva ferito una mamma con sua figlia che passeggiando in strada.
E sulla vicenda è intervenuto il senatore Sandro Ruotolo: “C’è una comprensibile sfiducia e paura tra i cittadini, svegliati nel cuore della notte dalla deflagrazione della bomba, ma oggi più che mai c’è la consapevolezza che nulla interromperà il cammino avviato, in questi mesi, e i passi in avanti fatti nella lotta alla camorra”.
“Nei quartieri della zona Orientale di Napoli non siamo all’anno zero. Anche con l’azione del Comitato di liberazione dalla camorra Area Est di Napoli sono stati posti all’attenzione del Governo e del Prefetto di Napoli una serie di priorità come più presenza quotidiana delle forze dell’ordine sul territorio, l’attivazione delle telecamere di videosorveglianza e una serie di richieste che se da un lato puntano a reprimere e rispondere all’emergenza criminale, dall’altro puntano alla prevenzione e al recupero”.
“Ribadiamo che c’è bisogno di un impegno straordinario del Governo per disarmare la città e mettere in sicurezza i territori” – conclude il senatore Ruotolo.