Osteggiava la relazione sentimentale tra sua sorella e un transgender che, a suo dire, bazzicava in affari loschi, e quella notte, quando li colse in sella a uno scooter, non esitò ad inseguirli con la sua moto provocando così il grave incidente in cui Maria Paola perse la vita, a soli 21 anni.
La Corte d’Assise di Napoli (prima sezione presieduta da Teresa Annunziata) ha condannato a nove anni e sei mesi di carcere il 32enne Michele Antonio Gaglione, imputato per la morte della sorella e per il ferimento del compagno transgender di quest’ultima, Ciro Migliore.
Maria Paola morì cadendo dallo scooter guidato da Ciro, mentre la coppia era inseguita in moto dal fratello che era contrario alla relazione tra i due.
I pm della Procura di Nola (Napoli) avevano chiesto per Gaglione 22 anni di carcere per l’omicidio volontario della sorella e il commesso omicidio di Ciro, ma i giudici, accogliendo la tesi dei difensori dell’imputato (Giovanni Cantelli e Domenico Paolella), hanno derubricato i reati in omicidio preterintenzionale e lesione, riconoscendo prevalenti le attenuanti generiche, essendo Gaglione incensurato. Le motivazioni saranno depositate entro novanta giorni.