Capodimonte, omaggio a Salvatore Emblema con mostra diffusa tra Museo e Real Bosco

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Fino al 30 ottobre a Napoli, presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte, si terrà la più ampia personale in un museo pubblico dedicato all’artista
Salvatore Emblema (Terzigno, 1929), dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006.

La mostra, a cura di Sylvain Bellenger, è realizzata con il supporto scientifico del Museo Emblema e del suo archivio, con la collaborazione dell’Associazione Amici di Capodimonte Ets. 

La mostra si inserisce nel ciclo di mostre focus “Incontri Sensibili” in cui le opere di artisti contemporanei sono messe a confronto con quelle della collezione storica del Museo ed evidenzia la stretta relazione tra l’attività pittorica e la parallela ricerca in campo installativo di Salvatore Emblema.

Il progetto espositivo si articola in un percorso diffuso tra gli spazi
interni del Museo e quelli esterni del Real Bosco, per approfondire quel
processo di riappropriazione e sublimazione dell’elemento naturale e
paesagg istico che ha gran parte dell’attività di Emblema tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80. 

La mostra si allesti nel filone di mostre monografiche dedicate al rapporto di alcuni artisti con la città di Napoli : Pablo Picasso, Caravaggio, Vincenzo Gemito, Luca Giordano,
Santiago Calatrava. 

Emblema, nato alle pendici del Vesuvio, ha saputo coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana.

Conosciuto per l’uso di materiali comuni, come la juta con cui ha composto i grandi dipinti segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto . 

Al successo che ha connotato gli anni ’50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo di incomprensione da parte del pubblico. 

Per questo Capodimonte ha voluto fortemente dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo piano del Museo, Cellaio e Real Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico che tematico. 

Per la prima volta è anche esposto, nella sala “Incontri sensibili”, l’installazione Scatole Trasparentie (1969-74), desunta da uno studio dell’artista.

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