Dovevano sborsare fino a 7 mila euro al mese. Quattrini che venivano incassati dal clan per pagare le ‘mesate’ alle famigie dei detenuti. A chi si rifiutava oltre a rischiare la propria incolumità veniva espulso dal mercato.
Accade a Napoli nei quartieri Miano, Chiaiano, Piscinola e Marianella, un giorno un nuovo gruppo di camorra si è presentato ai commercianti esodendo: “Da oggi in poi qua comandiamo noi” e un noto panettiere titolare di vari negozi tra Napoli e provincia è stato costretto a consegnare, a fine mese, tremila euro poi divenuti 5milia sui suoi guadagni.

Alla quota fissa di 5mila euro, inoltre, al commerciante è stato anche chiesto di aggiungere “10 centesimi per ogni chilo di pane venduto”, pena la sua estromissione “dal giro del pane” in favore del clan. E avrebbero preteso anche 12mila euro in pochi giorni.
Emerge dal provvedimento di fermo con la quale la Dda ha “neutralizzato” otto presunti estorsori. Le indagini sono state avviate dai carabinieri della compagnia Vomero e dagli agenti della squadra mobile della questura e del commissariato di Scampia e che ieri hanno notificato otto provvedimenti di fermo emessi dalla Dda nei confronti di altrettanti presunti emissari di un gruppo malavitoso.
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