Un murale per chiedere verità e giustizia per Mario Paciolla, il cooperante morto in Colombia nel luglio del 2020. La madre: “È stato un omicidio, per noi è chiarissimo”

0 0
Reading Time: 4 minutes

“Abbiamo la certezza che Jorit saprà interpretare il sorriso dei suoi occhi e la sua profondità. È una maniera per ribadire che noi non archiviamo. Quello di Mario è un omicidio, per noi è chiarissimo ed è importante prima di tutto restituirgli dignità”.

Lo ha spiegato la madre di Mario Paciolla, il cooperante morto in Colombia nel luglio del 2020, Anna Maria Motta, in occasione della presentazione di un murale con il volto del ragazzo che sarà realizzato da Jorit. La famiglia Paciolla continua a chiedere giustizia nonostante la richiesta di archiviazione del caso avanzato dalla procura di Roma.

“Mario è morto sul lavoro, impropriamente lo si definisce ‘volontario’ – ha ribadito l’avvocato Alessandra Ballerini, che assiste la famiglia insieme alla legale Emanuela Motta – ed è chiara la responsabilità dell’organizzazione per cui lavorava. Era un giovane uomo, un giornalista importante e generoso ed è anche per tutte queste ragioni che non crediamo all’ipotesi del suicidio, oltre che per le molte prove che abbiamo dai nostri periti”.

Sarà realizzato su una facciata del liceo scientifico Elio Vittorini di Napoli il ritratto di Mario Paciolla firmato dallo street artist Jorit e che sarà inaugurato il prossimo 28 marzo, giorno in cui sarebbe caduto il compleanno del cooperante morto in Colombia.

Il progetto ‘Un murale per Mario Paciolla’ è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa ospitata nella Sala del Capitolo nel complesso monumentale San Domenico Maggiore dai genitori di Mario, Anna Maria Motta e Giuseppe Paciolla, insieme con Simone Campora del collettivo Giustizia per Mario Paciolla, la vicesindaco del Comune di Napoli Laura Lieto e il presidente di Gesco Sergio D’Angelo. Sono intervenuti anche Sergio Colella, consigliere delegato dal sindaco per la Città Metropolitana di Napoli, Rosaria Désirée Klain, responsabile di Articolo 21 per la Campania, mentre le avvocatesse Alessandra Ballerini ed Emanuela Motta, che assistono la famiglia Paciolla, hanno obbligatorio due interventi video. Ha moderato la conferenza il giornalista Claudio Silvestri.

Dicevamo che il murale è firmato da Jorit e dedicato alla memoria di Mario sarà realizzato con il sostegno di Gesco e della società Argo e grazie a una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe (https://gofund.me/3b107270).

L’Elio Vittorini si è reso disponibile ad ospitare l’opera su una facciata del liceo, d’intesa con il Comune e la Città Metropolitana diNapoli.

“Il Comune si sta adoperando affinché si possa realizzare questo tributo a Mario e il suo volto diventi per tutti parte della nostra vita quotidiana e del panorama di questa città. Il murale sarà la testimonianza collettiva di una comunità che si riconosce attorno a un uomo che ha vissuto per la pac”, ha detto la vicesindaca Lieto, mentre il delegato del sindaco per la Città metropolitana Colella ha ricordato l’importanza degli ideali per i giovani , per i quali il murale “dovrà essere un messaggio potente e Mario un esempio per tutti”.

D’Angelo, che con Gesco e la cooperativa Nclick sostiene la campagna di comunicazione e di crowdfunding necessaria per affrontare le spese del murale, ha detto: “non vogliamo solo omaggiare la memoria di Mario ma denunciare quanto è accaduto e l’inaccettabile silenzio calato sulla sua morte, anche da parte di chi avrebbe dovuto proteggerlo, come l’Onu. Contro la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma, dovrebbe attivarsi per chiedere la verità sulla morte di Paciolla il ministero degli Esteri e lo stesso parlamento”.

Jorit ha spiegato che il senso del suo intervento artistico sarà quello di “dare un messaggio positivo: Mario è diventato un eroe suo malgrado. Con il murale voglio valorizzare ciò che ha fatto, rendere una figura importante nella memoria della ‘tribù umana’. Simone Campora del Collettivo ‘Giustizia per Mario Paciolla’ ha ricordato che il suo volto “si affaccerà su una strada del suo quartiere: Mario guarderà noi e noi guarderemo lui per non dimenticare”.

“Mario era un difensore dei diritti umani, ha speso la sua vita ed è morto per questo. La sua è una storia dolorosa che merita verità e giustizia e il fatto che sarà un artista internazionale come Jorit a realizzare il murale aiutare a uscire fuori dai confini campani”, ha detto l’avvocato Emanuela Motta, che ha ricordato anche che è possibile lasciare messaggi anonimi, caricare foto e video sulla piattaforma marioveritas.org per sostenere la ricerca della verità sulla sua morte.

Mentre lo street artist Jorit spiega: “Cerco con quello che so fare di portare avanti delle lotte, dei messaggi e questa è una lotta molto importante. ci sono persone che pur non volendo diventano dei simboli e Mario è sicuramente una di queste. In un mondo fatto di ingiustizie spesso chi si prodiga”.

Metti un like alla nostra Fanpage

© Riproduzione riservata
www.ladomenicasettimanale.it

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Chiudi
Ascolta le notizie
Social profiles
Chiudi