A Massimo Troisi la laurea honoris causa alla memoria in ‘Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria’.

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Con una cerimonia intensa e toccante, nel segno del ricordo e del tributo, l’Università Federico II diNapoli conferisce a Massimo Troisi la laurea honoris causa alla memoria in ‘Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria’.

A 70 anni dalla nascita (il compleanno sarebbe stato ieri ndr) del geniale e indimenticato attore, comico e artista partenopeo, l’ateneo federiciano gli rende omaggio riproponendo la formula del riconoscimento accademico post mortem che già nel 2017 fu utilizzata per insignire della laurea Antonio De Curtis, in arte Totò, a mezzo secolo dalla sua scomparsa.

A Massimo Troisi “un riconoscimento sentito da tutta la comunità accademica per la sua straordinaria capacità di comunicare, ambasciatore di una napoletanità lieve e profonda, ironica e carica di valori, consapevole mai banalmente stereotipata”: con questa motivazione, esplicitata dal rettore della Federico II Matteo Lorito, è stata conferita la laurea honoris causa che nella splendida cornice del Complesso dei Santi Marcellino e Festo viene ritirata da una commossa Rosaria Troisi, sorella di Massimo.

Prima della proclamazione l’intervento di Andrea Mazzucchi, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici e la Laudatio Accademica di Anna Masecchia, autrice e coordinatrice del corso di Laurea Magistrale in “Discipline della Musica e dello Spettacolo. Storia e Teoria”.

Per ricordare la figura di Massimo Troisi anche le testimonianze video di Renzo Arbore, Giuliana De Sio, Vincenzo Mollica e Carlo Verdone, mentre in presenza, protagonisti in una sorta di lectio magistralis, si sono alternati Anna Pavignano ed Enzo Decaro: la prima, scrittrice e sceneggiatrice, di Massimo è stata anche la compagna per diversi anni.

Il secondo invece, componeva insieme a Troisi e Lello Arena, il leggendario trio di comici cabarettisti noto con il nome de “La Smorfia”. Proprio la chiusura dell’intervento di Enzo Decaro è stato uno dei momenti più toccanti della giornata con l’attore che, nel gesto di annunciare la proclamazione della laurea che da lì a poco sarebbe avvenuta, ha mutuato la formula della cerimonia di consegna del Premio Oscar suscitando un lunghissimo applauso della platea.

“Credo che quella di oggi sia una giornata importante per Napoli, per la nostra comunità, per i nostri giovani e per chi era giovane quando Massimo produceva i suoi primi film” afferma il rettore della Federico II Matteo Lorito che poi immagina Troisi “ad insegnare nel corso di studi per il quale riceve la laurea honoris causa e affascinare studenti e professori con la sua grandissima capacità di interpretare il presente e quello che succede”.

“E’ un riconoscimento ad un’artista che ha innovato il linguaggio di televisione, teatro e cinema e ha portato un’idea che destrutturasse gli stereotipi pensando ad una Napoli creativa che guarda al futuro senza dimenticare la sua dimensione popolare” afferma invece Gaetano Manfredi che nel 2017 partecipò da rettore alla laurea di Antonio De Curtis e oggi presenzia da sindaco di Napoli a quella di Troisi.

“Massimo – prosegue Manfredi – resta vivo anche nell’immaginario dei giovani che non l’hanno mai conosciuto. Questa testimonianza quanto fosse un grande artista e quanto il suo messaggio fosse universale e quanto è fondamentale rafforzarlo e studiarlo”.

“C’è un po’ di malinconia nel festeggiare senza il festeggiato, ma oggi è un giorno luminoso che richiede leggerezza: Massimo ci ha spalancato le porte di una prestigiosa dimora, ci ha preso per mano amorevolmente, dolcemente, e ci ha accompagnato nell’inimmaginabile” dice invece Rosaria Troisi, subito dopo aver ricevuto in mano la pergamena di laurea di suo fratello e prima di mandare un grosso bacio rivolto verso il cielo.

“Massimo – prosegue Rosaria a margine – non va confinato nel passato, deve avere il suo spazio nel futuro e anche nel presente dove ce ne è un gran bisogno. Diamoci da fare tutti quanti, ognuno faccia la sua parte, e rimaniamo così, su questa scia d’amore a perdita d’occhio”.

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