Era all’istituto di pena minorile di Airola (Benevento) da meno di una settimana ed era stato allontanato proprio per la sua indole violenta.
Da poco maggiorenne e in carcere per reati di droga, nel 2020 si era reso protagonista di un tentativo di spedizione punitiva contro altri detenuti. E l’intento ieri notte, con il suo compagno di cella, era lo stesso.
Probabilmente voleva suonare un gruppo di africani. Mazze, sedie e poi pugni e calci. Prima ha aggredito un operatore che si occupa di giardinaggio e poi ha fomentato la violenza contro un gruppo di assistiti nordafricani.
E torna a protestare con veemenza il personale della polizia penitenziaria, per una situazione esplosiva che era stata preannunciata ai vertici dell’amministrazione penitenziaria nazionale e regionale ma rispetto alla quale nessun provvedimento era stato assunto.
“Chiediamo che questi trasferimenti scellerati vengano ponderati bene prima di portarli a termine poiche’, come e’ successo ad Airola, possono avere conseguenze pericolose”, dice Donato Capece, del sindacato Sappe.
“Oggi tutti scoprono che la giustizia minorile cosi’ com’ è non va, ma è da troppo tempo che il Sappe denuncia come registriamo già da mesi, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia”.