Un ginecologo è stato aggredito all’ingresso dell’ospedale Vecchio Policlinico di Napoli dell’Università Vanvitelli. Un neonato per cause da accertare ha avuto una crisi respiratoria durante l’allattamento al seno della madre. È bastato per innescare la reazione violenta dei parenti, si presume che l’ira sia stata scatenata proprio da questo epsisodio, che hanno preso a pugni il medico, uno stimato professionista. Il ginecologo è stato trasferito all’ospedale Vecchio Pellegrini dove è stato medicato con alcuni punti di sutura.
“Ancora un’aggressione a un collega, un vero e proprio agguato questa volta al Policlinico Vanvitelli di Napoli. Di fronte all’ennesima violenza non ci resta che dichiarare lo stato di emergenza delle cure sanitarie”. Questo il drammatico appello di Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed.
“La condizione dei nostri nosocomi – denuncia Di Silverio – è ormai invivibile ed è improcrastinabile un intervento urgente e concreto per spezzare la catena di violenze, altrimenti nessuno vorrà più curare. Evidentemente non sono sufficienti le forze dell’ordine, ma serve una legge immediata che restituisca sicurezza ai luoghi di cura e ruolo ai dirigenti medici e sanitari. Se continuiamo ad aspettare non ci saranno più cure, non ci saranno più medici, non ci sarà più un sistema sanitario e noi non saremo più in grado di fermare i colleghi che andranno via, ma li tuteleremo in tutte le sedi opportune. Per questo stiamo valutando azioni legali di denuncia per mancata sicurezza delle cure”.
“Le aggressioni sono spesso un’ingiustificabile reazione alle eterne attese dovute alla carenza di personale. Gli organici allo stremo obbligano poi a minimizzare la comunicazione con il paziente, che potrebbe invece aiutare a limitare le incomprensioni. Se si lasciano gli ospedali allo sfacelo, i pazienti reagiscono e reagiscono contro di noi. E questo è intollerabile”. “Chiediamo – conclude Di Silverio – un incontro urgente con i Ministri interessati, ma non ci accontenteremo di vaghe dichiarazioni d’intenti. O si cambia subito o ci fermiamo”.