È stato sequestro e torturato in un appartamento della zona delle Case Nuove, quartiere Mercato, a Napoli. A più riprese i familiari del rapito hanno avuto una serie di telefonate di minacce e la richiesta di un riscatto. Non contenti i malviventi per indurre i congiunti dell’uomo a pagare la somma hanno inviato una foto della vittima con il volto tumefatto. Una storia assurda e tragica messa in pratica da esponenti di spicco del clan Mazzarella.
Nella serata di sabato 5 ottobre gli agenti hanno appreso da alcuni familiari della vittima che quest’ultima era stata sequestrata a seguito di una compravendita di cellulari con un cittadino straniero non andata a buon fine. Le indagini della Squadra mobile di Napoli in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo e grazie all’impiego di strumentazioni tecniche all’avanguardia, domenica scorsa, all’interno di un appartamento è stata ritrovata la vittima in precarie condizioni di salute e uno dei suoi aguzzini, un cittadino marocchino che è stato arrestato.
Le successive indagini, spiega la polizia, hanno permesso di acquisire gravi elementi indiziari a carico degli altri tre indagati che, durante il sequestro di persona, avrebbero sottoposto per ore la vittima ad un violento pestaggio nel corso del quale le avevano rotto delle piastrelle sul capo, le avevano provocato delle bruciature sugli arti e sulle orecchie con una sigaretta e le avevano spezzato alcuni denti. Uno degli indagati, che per sottrarsi al provvedimento cautelare si era rifugiato a Vietri sul Mare, è legato da vincoli parentali con elementi di vertice del clan Mazzarella.
Le accuse formulate dalla Dda di Napoli sono gravissime sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni, aggravate dalle modalità mafiose per le quali il gip del tribunale ha concesso quattro misure cautelari.