Non ci sta Mena De Mare, la madre di Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio per mano di un 17enne, alle parole pronunciate dall’avvocato Luca Raviele, legale dell’assassino reoconfesso che ha annunciato di voler chiedere “che si proceda ad una perizia psichiatrica per accertare la sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto e la capacità di stare in giudizio.
Se al momento del fatto non era capace di intendere e di non è imputabile, non può essere condannato ma potrebbe essere applicata solo una misura di sicurezza, se si ritiene non capace di stare in giudizio non si può fare un processo nei suoi riguardi”. Una linea difensiva chiara che trova la netta opposizione della mamma e della famiglia della vittima e del deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che l’ha definita : “Inaccettabile”.
Proprio Mena De Mare e le zie di Santo Romano si rivolgono al giudice che deve decidere sulla conferma dell’arresto del killer dopo la richiesta di perizia psichiatrica dell’avvocato: “Lo accetteremmo solo se potessero restituirci Santo sano e salvo. Altro che incapace di intendere e di volere, è stata un’esecuzione premeditata. Chi conosce gli altri complici, aiuti le forze dell’ordine”.
Spiegano i familiari del giovane: “Vogliamo un processo giusto ed equo ma non certo una scarcerazione che sarebbe assurda mentre il corpo esanime e freddo di mio nipote giace in una cella frigorifera per l’autopsia. Il suo assassino potrebbe tornarsene a casa mentre Santo non potrà mai farlo più. Non punire chi ha commesso un omicidio vorrebbe anche dire togliere speranza e senso di giustizia a tutti quei giovani cresciuti con i giusti valori”. E sottolinea: “Viene ritenuto incapace di intendere e di volere ma dopo aver comprato la pistola e aver ucciso mio figlio è andato a festeggiare e brindare ai baretti”- si sfoga commossa la mamma di Santo”.
“Come può essere considerato incapace di intendere e volere, o parzialmente tale, se l’assassino – spiega Borrelli- dopo aver subito la presunta ‘offesa’ è andato a procurarsi la pistola per poi tornare sul luogo della lite e sparare? È stata una vendetta premeditata, un’esecuzione in pieno stile camorristico e come tale deve essere valutata. Questa orribile storia non può concludersi con la scarcerazione di un assassino, si deve andare a processo il quale deve portare a condanne durissime”.
“In ultimo lanciamo un appello ai ragazzi : Chi sa parli, aiutate le forze dell’ordine ad individuare tutti i complici che sono ancora a piede libero. Fatelo per la famiglia Romano, per le vittime, per voi stessi” – conclude il deputato -.
Intanto è stata fissata per sabato 9 novembre a Napoli in piazza Cavour una grande manifestazione contro la criminalità organizzata. A scendere in strada associazioni, fondazioni, istituzioni, gruppi del volontariato.