La minaccia di un nuovo esecutivo. La tenaglia di Di Maio e Conte con Salvini all’angolo

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L’elezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue con i voti determinanti dei 14 eurodeputati del Movimento 5 Stelle è un segnale politico inequivocabile alla Lega che ha votato contro.

I Pentastellati hanno seguito il percorso tracciato dal premier Giuseppe Conte, molto autorevole e in ascesa dopo aver attraverso una infinita mediazione evitato l’apertura di un’infrazione da parte della Ue.

I deputati europei 5 Stelle hanno votato con i Dem di David Sassoli, capo dell’Europarlamento, nei fatti si schiudono inquietanti scenari in chiave nazionale per la tenuta del Governo e per il futuro incerto dell’alleanza con la Lega.

C’è il sospetto che superata la finestra elettorale di luglio, il Movimento 5 Stelle guardi con interesse a una nuova prospettiva politica. C’è un pezzo di Partito democratico aperto e plurale quello che fa capo al rinnovamento imposto da Nicola Zingaretti e che guarda con interesse a pezzi dei 5 Stelle.

Un patto, una alleanza contrattuale e la costruzione di un terzo polo come del resto ha annunciato lo stesso Luigi Di Maio: “Il sistema elettorale ci impone delle alleanze in coalizione”.

Segnali, messaggi, micro terremoti che indicano come il magma della politica sia in movimento. Dialoghi avviati in coincidenza dell’aggravarsi della vicenda Cremlino-Lega.

Con il trascorrere dei giorni è sempre più chiaro del rapporto esistente e consolidato tra il faccendiere Gianluca Savoini e Matteo Salvini.

Almeno 9 volte sono stati insieme in Russia negli ultimi 4 anni, anzi il capo del Carroccio – se inizialmente ha scaricato il suo ex portavoce, adesso lo difende nonostante sia indagato per corruzione internazionale: “Conosco Gianluca Savoini da 25 anni, dai tempi dell’università Statale di Milano. L’ho sempre ritenuto persona corretta e, fino a prova contraria, continuerò a ritenerlo persona corretta”.

Anche se i sondaggi attribuiscono alla Lega consensi attorno al 38 per cento, Matteo Salvini è consapevole che in caso di rottura e caduta del Governo non si andrà alle urne. Anzi c’è la certezza che il Movimento 5 Stelle che detiene il 33 per cento dei voti dia vita a un nuovo esecutivo con il Carroccio all’opposizione.

Piano, Piano Conte e Di Maio con la benedizioni di pezzi delle istituzioni hanno stretto al muro il ‘Capitano’. Un passo falso e l’Italia avrà un nuovo governo. Una tenaglia per arginare il potere straripante del Carroccio e bloccare Salvini.

Pier Paolo Milanese

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