“L’Italia unita si fa cominciando dalla scuola, garantendo parità di diritti a tutti i bambini ea tutti i ragazzi, indipendentemente da dovevivono. Questa deve essere la priorità per chi governa, come dicono anche i dati diffusi dallo Svimez, non gli stipendi differenziati agli insegnanti e non, soprattutto, l’ autonomia modello Calderoli”.
Lo dichiara in una nota Mara Carfagna, presidente di Azione, che aggiunge: “Regionalizzare l’istruzione è folle. Vuol dire ampliare i divari già esistenti, accrescere quella ingiustazione differenziazione per cui, come spiega Svimez, un bambino che vive nel Mezzogiorno usufruisce di 200 ore in meno di scuola, per mancanza di infrastrutture e tempo pieno, rispetto ad un coetaneo del Centro-Nord”.
“Con il governo Draghi abbiamo avviato una forte azione di ricucitura territoriale, assicurando grazie al Pnrr oltre due miliardi e mezzo al sistema scolastico meridionale. Nuove scuole e nuovi asili nido, per aggiungere il tempo pieno, per potenziare le infrastrutture, a cominciare da mense e palestre. Si prosegua su quella strada, ricordando che il Pnrr offre un’occasione unica per colmare i divari. Sono mesi che si parla di una trattativa con l’Ue per rinegoziare alcune parti del Piano, ma nessuno sa su cosa stiano trattando” – conclude Carfagna –