È stata accolta con entusiasmo e speranza la notizia della nomina di Nicola Gratteri a nuovo capo della Procura della Repubblica di Napoli. Un magistrato valoroso e coerente che dal 1989 vive blindato. È sotto scorta ed ha scampato ad almento tre attentati.
Un investigatore che ha il merito storico di aver condotto con intelligenza e bravura una guerra a viso aperto contro la sconosciuta ‘ndrangheta di cui insieme allo storico Antonio Nicaso ne è uno dei massimi esperti.

Quindi tutto bene? Forse si oppure no. Sorprende ma non tanto che nel corso delle votazioni ieri al Csm nessun esponente – laico e togato – in quota Pd del nuovo corso di Elly Schlein abbia votato per lui.
In queste ore però è tutta una festa di auguri, complimenti, note stampa, post, messaggini, twitt e ammuina di esponenti del centro sinistra e dirigenti nazionali del Pd.
Come funziona: prima non votate Gratteri e poi festeggiate la nomina?
Se Nicola Gratteri è divenuto il capo della Procura di Napoli racimolando 19 voti (su 30) è merito dei laici di destra (FdI, Lega, FI e Iv) e del M5S, del Pg della Cassazione, dei togati di Magistratura Indipendente, di uno di Unicost e di un indipendente.
La cosiddetta ‘sinistra’ italiana e in particolare il Pd ancora una volta hanno dato prova plateale della loro incoerenza, improvvisazione e andamento a bandiera ovvero orientarsi dove tira il vento. Credibilità zero.
Auguri a Nicola Gratteri!
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