L’ULTIMA PUNTATA DELLA FICTION

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È l’ultima puntata della fiction. Matteo Messina Denaro si è spento alle 5 di stamane in una cella del reparto per detenuti dell’ospedale dell’Aquila. Arrestato ‘casualmente’ il 16 gennaio scorso pizzicato dai carabinieri del ROS dopo 30 anni di latitanza in un vicolo nei pressi della Clinica privata La Maddalena a Palermo. Ora U Siccu, questo il soprannome, non c’è più.

Sarebbe un Paese credibile se le istituzioni avessero la forza di spiegare e raccontare la vera storia che si nasconde dietro questo padrino considerato nella stessa Cosa Nostra non di primo piano nell’ideologia e nella pratica mafiosa del vecchio mondo.

Si, perché la ‘consegna’ del moribondo Matteo Messina Denaro da parte di chi l’ha protetto per tanti anni ha sancito ufficialmente la fine di una mafia morta già 30 anni fa. Chi ha protetto Matteo Messina Denaro? Perché è stato consegnato in coincidenza con alcuni eventi come la condanna definitiva per mafia del potente ex senatore, sottosegretario e fondatore di Forza Italia Antonio D’Alì e la progressiva uscita di scena politica e poi del successivo decesso di Silvio Berlusconi?

Tante ombre e tanti interrogativi che restano sullo sfondo in attesa di conoscere il contenuto dell’istruttoria della Procura di Firenze sui mandandi esterni delle stragi di Capaci e di via D’Amelio e le bombe di Roma, Firenze e Milano servite per incanalare la trattativa Stato/Mafia e lanciare un nuovo soggetto politico. Tra gli indagati figurano anche Silvio Berlusconi e Marcello dell’Utri.

Non servono più le condanne ma almeno conoscre la verità degli ultimi 30 anni di questo Paese proprio quando è durata la latitanza di Matteo Messina Denaro.

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www.ladomenicasettimanale.it

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