È definita ottima l’affluenza alla urne per le regionali in Umbria. C’è tempo per esprimere una propria preferenza fino alle 23. Poi lo spoglio avverrà nel corso della notte. Gli elettori chiamati al voto sono oltre 700 mila.
Se i partiti di governo si affrettano a dire che non è un test sull’esecutivo, c’è grande attesa per i risultati. Non sarà un test ma è almeno una statistica significativa sull’andamento delle preferenze dell’opinione pubblica. Sta di fatto che queste consultanzioni sono le prime in assoluto dopo la nascita del Conte bis. Sicuramente è un test nazionale per il centro-destra.
Il nome è tra gli otto candidati in lizza per succedere a Catiuscia Marini, centrosinistra, dimessasi in anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato, dopo lo scandalo sanità che ha colpito la regione.
I presidenti che hanno governato la regione sono stati tutti appartenenti al Pci, Pds e Pd, mentre in questa tornata il Partito democratico ha deciso di non candidare un proprio nome come presidente. L’Umbria è la prima tappa poi ci saranno Calabria, Emilia-Romagna e poi, sempre nel 2020, Toscana, Liguria e Campania.
I candidati presidente sono, in ordine alfabetico, Vincenzo Bianconi, con Pd, M5s, Bianconi per l’Umbria, Europa verde e Sinistra civica Verde; Emiliano Camuzzi, Potere al popolo e Pci; Martina Carletti, Riconquistare l’Italia; Giuseppe Cirillo, Buone maniere; Antonio Pappalardo, Gilet arancioni; Claudio Ricci, Ricci presidente, Italia civica Ricci e Proposta Umbria con Ricci; Rossano Rubicondi, Partito comunista; Donatella Tesei, appoggiata da Lega Salvini Umbria, Giorgia Meloni per Tesei, Umbria civica Tesei presidente e Forza Italia Berlusconi per Tesei.
Sul fronte dei 5 Stelle c’è Luigi Di Maio che avrebbe detto in caso di sconfitta non è detto che Pd e M5S si presentino alle prossime elezioni regionali da alleati. Insomma, un mettere le mani in avanti.