Sarebbe davvero ‘Tutta un’altra storia’ nel Pd e nella sinistra italia se il sociologo e scrittore Aboubakar Soumahoro, sindacalista dell’Usb che lotta contro il caporalato diventasse segretario del nuovo Partito Democratico.
Sul palco della kermesse bolognese, l’autore del libro ‘Umanità in rivolta’ (Feltrinelli) quando prende la parola ed inizia a parlare degli ultimi, dei senza diritti, dei braccianti, di una umanità dimenticata, dell’indifferenza e della cancellazione senza se e senza ma dei decreti sicurezza “perchè è una questione di civiltà”, la platea balza in piedi applaude di cuore.

Aboubakar Soumahoro ha una marcia in più. Parla e fa sognare, mette la pelle d’oca, emoziona, trascina, commuove.
L’italo-ivoriano tocca le corde giuste e l’effetto immediato : scompare il torpore nei delegati e il livello d’attenzione è altissimo.
Occhi lucidi, empatia, connessione sentimentale e ammirazione.
Aboubakar Soumahoro infiamma il popolo dem, la sua è una leadership vera, forte, di rottura. E qualcuno sussurra a voce bassa : “È un leader”.

C’è chi sogna, chi lo pensa ma non lo dice, c’è chi immagina un nuovo partito democratico più ampio, più di sinistra con un segretario rivoluzionario, una sorta di Barak Obama italiano.
L’identikit è preciso e coincide con quel ragazzo laureatosi a Napoli e diventato dirigente nazionale dell’Usb. Parla a braccio e tiene ipnotizzati i delegati e i vertici dem.
Il suo intervento somiglia al mare in tempesta e si conclude con “diceva Martin Luther King JR arriva un momento nella vita che bisogna assumere una posizione non perché sicura, popolare o conveniente ma semplicemente perché è giusta”.
Arnaldo Capezzuto
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