Questo sangue ci racconta delle ferite delle tante famiglie della Whirlpool e dei tanti disoccupati che non chiedono altro che un lavoro capace di garantire la dignita’ a se’ stessi e alle proprie famiglie. In questo primo maggio a loro va il mio pensiero e la mia vicinanza”.
E’ un passaggio dell’omelia dell’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, nel corso delle celebrazione eucaristica che per tradizione si svolge il sabato che precede la prima domenica di maggio e che quest’anno coincide con la festa dei lavoratori.
Un rito che, in tempi ordinari, era accompagnato dalla processione che portava la teca contenente il sangue di San Gennaro, patrono di Napoli, dal Duomo alla chiesa di Santa Chiara, insieme con le statue di alcuni santi co-patroni. Ma cosi’ come accaduto l’anno scorso, anche in questa occasione e’ stata annullata la processione che ricorda la traslazione delle reliquie del santo.
Rivolgendosi alle 200 persone alle quali e’ stato consentito l’accesso in chiesa, tra cui il sindaco Luigi de Magistris e il prefetto Marco Valentini, ‘don Mimmo’ elenca anche altri nomi e altre storie, che definisce “le consegne di San Gennaro, la cui testimonianza non cessa di fare eco all’invio benedicente delle ferite del Signore”.
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