Ennesimo femminicidio, questa volta a Napoli. Una follia assurda.
Ha tenuto in scacco un intero circondario. Si è barricato in casa dopo aver trucidato la moglie poi dalla finestra e dal balcone dell’appartamento ha cominciato a sparare contro le volanti per tenere lontani gli agenti della polizia. È accaduto in via Testa, strada al confine tra i quartieri San Giovanni a Teduccio e Barra, area ad Est di Napoli.
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Raffaele Pinto, 55 anni, ex guardia giurata, ha ammazzato a coltellate sua moglie Eva Kaminska, 45 anni poi si è seduto sulla finestra-balcone della sua abitazione al quarto piano impugnando la pistola. Solo un caso ha voluto che i tre figli della coppia, due minorenni erano a scuola mentre il terzo è in vacanza con la scuola, in crociera nel Mediterraneo. Tutti all’oscuro dell’intera vicenda.
L’uomo ha fatto fuoco diverse volte e centrato un paio di volte una volante della polizia. In pochi minuti l’intera area è stata messa in sicurezza, circondata da un cordone di agenti con giubbotti antiproiettili mentre l’elicottero della polizia volteggiava sull’edificio.
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È cominciata una estenuante trattativa con i funzionari della Questura e mentre l’uomo parlava al telefono si muovevano sullo sfondo il reparto scelto per appostarsi e tentare l’irruzione nell’appartamento. Il 55enne ha gridato più volte agli agenti: “l’ho uccisa” e poi ha alternato frasi sconnesse.
A un certo punto visto il lungo silenzio dell’uomo, alle 11 e 10, la polizia con un blitz ha fatto irruzione nella casa con il supporto dei vigili del fuoco, ma ha trovato l’uomo privo di vita.
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Una volta in camera da letto hanno rinvenuto il cadavere di Eva Kaminska, l’uomo l’avrebbe più volte accoltellata, molte le ferite da arma da taglio e poi c’era il suo cadavere. Pinto era un ex vigilante, ferito a una gamba durante il lavoro e poi trasferito in ufficio perché non più abile al servizio attivo. Da qualche tempo aveva perso il lavoro.