Camici per la protezione individuale degli operatori sanitari ordinata dalla Regione Lombardia a un’azienda che, per una piccola quota, è di proprietà della moglie del Governatore Attilio Fontana. Ma quella che doveva essere una donazione si è trasformata in una vendita diretta.
A fare le pulci è stata la trasmissione d’inchiesta Report con l’inviato Giorgio Mottola che al citofono grazie al racconto esclusivo di un dipendente di Aria, la società pubblica per gli acquisti della Lombardia con carte alla mano ha ricostruito tutta l’inquietante vicenda.
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha diffidato Report dal mandare in onda l'inchiesta e ha querelato Il Fatto Quotidiano che ne ha pubblicato un'anticipazioneIl 16 aprile, nel pieno dell'emergenza Covid-19 in Lombardia, con le terapie intensive intasate e il personale sanitario senza dispositivi di protezione, la ditta del cognato e della moglie del presidente Attilio Fontana si è aggiudicata, senza passare una gara pubblica, una fornitura di camici da mezzo milione di euro. Lo ha scoperto l'inviato di Report Giorgio Mottola grazie al racconto esclusivo di un dipendente di Aria, la società pubblica per gli acquisti della Lombardia. Attraverso una procedura negoziata, la Dama spa, società che produce il noto marchio Paul&Shark, ha venduto alla regione oltre 70 mila camici. Ai microfoni di Report il cognato di Fontana ha dichiarato: "L'appalto ci è stato assegnato a mia insaputa. Non avremo un euro dalla Regione Lombardia". #Report andrà in onda lunedì alle 21.20 su Rai3
Attraverso una procedura negoziata, la Dama spa, società che produce il noto marchio Paul&Shark, ha venduto alla regione oltre 70 mila camici. Ai microfoni di Report il cognato di Fontana ha dichiarato: “L’appalto ci è stato assegnato a mia insaputa. Non avremo un euro dalla Regione Lombardia”.
L’inchiesta andrà in onda stasera alle 21 e 20 su Raitre. La notizia è stata anticipata dal Fattoquotidiano e il presidente Fontana non solo ha querelato il giornale di Marco Travaglio ma inviato una diffida a Report intimado di non mandare in onda la puntata.
Intanto, il l Tar della Lombardia ha bocciato l’affidamento diretto dei test sierologici alla Diasorin ammonendo che “Impegnate risorse pubbliche in maniera illegittima”.
#Report lunedì 21.20 Rai3Quando ci sottoponiamo ad esami clinici la nostra provetta con molta probabilità non viene subito analizzata, ma spedita in un altro laboratorio insieme a tante altre. È il nuovo modello organizzativo dei laboratori che ha aperto la strada ai grandi network della diagnostica. Il paziente può richiedere esami complessi nel centro prelievi sotto casa che poi invia il campione biologico da analizzare a distanza, ma si rischia di perdere il rapporto diretto con chi mette mano al campione e al referto con tutti i dati. Dati che diventano un bacino di informazioni preziose e possono guidare scelte importanti, come ad esempio, poter contenere una pandemia. E mentre le provette e i dati personali passano da una mano all’altra, quanto il nostro è un consenso informato?
Il Policlinico San Matteo di Pavia aveva stipulato un accordo in esclusiva con la multinazionale, ma un’altra azienda aveva fatto ricorso: “Consentito a operatore economico scelto senza rispetto di alcuna procedura ad evidenza pubblica di conseguire un nuovo prodotto che rimane nell’esclusiva disponibilità e commerciabilità dell’operatore stesso”.
Della vicenda si era occupato sempre Report, il programma condotto da Sigfrido Ranucci.
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