Circa 300 residenti di vari nuclei familiari hanno rioccupato 66 alloggi della Vela Celeste di Scampia. I sopralluoghi tecnici hanno escluso qualsiasi danno di staticità o pericolo per l’incolumità delle persone.
Per le altre 500 persone sono state individuate soluzioni alternative per ospitarli fino a quando saranno concluse le verifiche sugli appartamenti. Per ora la maggior parte di loro alloggia presso la sede dell’Università a Scampia.
Al riguardo di chi vive nella Vela celeste il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha specificato come “tutti gli abitanti sono noti – anche quelli che non hanno la residenza in loco – perché è stata redatta una mappatura precisa sia dei nuclei familiari che degli appartamenti perché è stata fatta in via preventiva quando è partito il progetto per Scampia”.
E in serata sempre il primo cittadino alle telecamere del Tg 1 ha sottolineato che “Il problema non sono gli abitanti, ma è una società che spesso si è dimenticata di queste persone. Ci sono stati tanti anni di camorra, di degrado e adesso è venuto il momento in cui lo Stato deve dare una risposta concreta, definitiva e rapida. Si tratta di una storia lunghissima quella delle Vele fatta di decenni e decenni di degrado che adesso finalmente stiamo dando una risposta finale con la realizzazione di questo grande intervento di riqualificazione urbana con nuove case, infrastrutture e l’abbattimento delle Vele che diventeranno solo un ricordo”.
Il sindaco Manfredi ha ricordato: “le nuove case saranno costruite prima dell’abbattimento delle Vele. I cantieri – ha detto – sono già aperti, l’opera è finanziata con fondi del Pnrr che ci consentiranno di costruire i nuovi appartamenti che permetteranno a tutti coloro che abitano questi alveari degradati di avere un futuro, una dignità e la possibilità di avere finalmente una casa”.
Intanto, rispetto all’occupazione dell’Università Federico II di Napoli il rettore Matteo Lorito in una nota ha spiegato che : “Il sentimento di solidarietà di tutto l’Ateneo, per i familiari delle vittime e dei feriti del crollo della notte scorsa, è profondo. Come già detto, la disgrazia accaduta ci tocca fortemente. Naturalmente le porte della nostra sede sono aperte per coloro che hanno necessità di un ricovero. Auspico una soluzione a breve, consapevole degli sforzi che il sindaco e il prefetto di Napoli stanno profondendo per affrontare l’emergenza. Un pensiero va alle vittime e ai feriti, con particolare preoccupazione per i bimbi coinvolti. Un abbraccio va ai parenti. L’intero Ateneo federiciano è vicino alla popolazione di Scampia”, si legge ancora nella nota.