Sembra una Napoli del dopoguerra. Scene e fatti che consultando i vecchi giornali all’emeroteca Tucci puoi ritrovare nelle collezioni degli sessanta/settanta. Notizie e accadimenti persi nelle pieghe dei decenni passati.
La macchina del tempo sembra impazzita. È come se si girasse la mapola e si ripiombasse nel bianco e nero. C’è una anziana. Ha 83 anni, tutti la conoscono nei vicoli della Pignasecca a Napoli. È seduta al bar. Aspetta un caffè caldo. È abitudine, è tradizione.
Si trascina due buste piene zeppe. Non è la spesa. Nei due bustoni distintamente si vedono pacchetti di sigarette di contrabbando lavorati esteri. C’è un poliziotto in servizio al vicino commissariato Dante ma libero dal servizio che nota la singolarità di quelle due buste ricolme di sigarette illegali. Si avvicina all’aziana, si qualifica e ne chiede conto.
La 83enne quasi come fosse sorpresa non può fare altro ch ammettere che si trattano di tabacchi di contrabbando. Il tutto avviene con una naturalezza sconvolgente.
A quel punto scatta una perquisizione presso l’abitazione della donna in via Montesanto dove gli agenti trovano altre buste di sigarette per un totale di circa 20 chili di tabacchi lavorati esteri.
Per l’aziana contrabbandiera, già nota alla giustizia, è scattata la denuncia a piede libero.