Caso Volla in Parlamento. Senatore Ruotolo: “Chiesto al ministro Lamorgese una commissione d’accesso. Colate di cemento in spregio alle leggi, troppo denaro e permessi facili”

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Il caso Volla finisce in Parlamento. Le colate di cemento senza regole, i permessi a costruire a sbafo, le interpretazioni astruse delle norme, il giro di ingenti capitali, la disponibilità economica nell’investire nel mattone, i due maxi sequestri dell’anno scorso di abitazioni e villette per svariati milioni di euro, lo scoglimento del 2004 del comune per infiltrazioni mafiose hanno indotto il senatore Sandro Ruotolo del Gruppo Misto insieme ai colleghi Loredana De Petris, Paola Nugnes, Vasco Errani a chiedere al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese d’intervenire.

“Se il capo del Viminale attraverso il prefetto ritiene di nominare una commissione d’accesso agli atti del Comune di Volla, per verificare la regolarità urbanistico-edilizia e le modalità di rilascio dei permessi e inoltre accertare se gli organi amministrativi ed elettivi possano ancora aver subito fenomeni di condizionamento malavitoso, nonché garantire la piena trasparenza e la corretta azione amministrativa dell’ente locale”.

L’atto ispettivo ora seguirà il suo iter, gli uffici del Viminale avvieranno un monitoraggio con la compilazione di un dossier da sottoporre allo stesso ministro Lamorgese.

“Le varie amministrazioni succedutesi non sono state in grado di aggiornare e ridefinire una pianificazione urbanistica con il nuovo strumento del PUC piano urbanistico comunale – scrivono i senatori – in questi anni l’edilizia locale ha continuato ad espandersi a dismisura senza alcuna programmazione per la realizzazione di servizi, sottoservizi e nuove infrastrutture”.

“Volla è un comune di circa 25mila abitanti ed è posizionato tra la fascia vesuviana e l’area orientale di Napoli e non rientra, – spiegano gli interroganti – se pur compreso in parte alle pendici del Vesuvio, secondo i piani della Protezione civile nazionale, in nessuna ‘zona rossa’”.

“Tra trasferimento e atterraggio di cubature da comuni limitrofi ricadenti nella ‘zona rossa’ del Vesuvio all’utilizzo della cubatura aggiuntiva del ‘piano casa’, che va ad aggiungersi a questo trasferimento di cubatura, anche su terreni privi di edificazione – evidenziano Ruotolo, De Petris, Nugnes, Errani – avviene un rilascio di autorizzazioni edilizie discutibile e forzata dello stesso ‘piano casa’”.

“Atti amministrativi motivati da interpretazioni discutibili e non pacifiche di norme, regolamenti, provvedimenti del Tar e Consiglio di Stato capaci di renderli ad arte ‘elastici’ con l’effetto di uno sviluppo disordinato del territorio caratterizzato da una vera e propria colata di cemento” – denunciano i parlamentari -.

“Permessi a costruire concessi anche con demolizione e ricostruzione di fabbricati da adibire a edilizia residenziale sociale (RSA) – evidenziano – con opere di ristoro come ludoteche, asilo nido, piscine ad uso sociale, rimodellamento di piazze, slarghi, strade e opere di arredo urbano, progetti solo teorici che puntualmente sono stravolti in corso d’opera con la presentazione di Scia, segnalazione certificata di inizio attività, in sanatoria”.

“Abbiamo segnalato inoltre al ministro i due sequestri del 13 marzo 2019 e del 30 maggio 2019 del gip presso il Tribunale di Nola su richiesta della Procura di Nola – aggiungono Ruotolo, De Petris, Nugnes, Errani – riguardanti 250 appartamenti, per un valore commerciale complessivo superiore ai 60 milioni di euro e per 23 appartamenti e 13 villette per un valore commerciale complessivo pari a circa 7.5 milioni di euro. In tali circostanze l’autorità giudiziaria ha contestato ai vari proprietari-committenti, progettisti e responsabili delle imprese esecutrici dei lavori, il reato di avere realizzato immobili a destinazione abitativa in totale difformità degli originari permessi a costruire rilasciati e in violazione della normativa urbanistica”.

“Abbiamo ricordato al ministro che il 19 novembre 2004 con pubblicazione sulla gazzetta n.272 il Consiglio comunale di Volla è stato sciolto per l’ingerenza della criminalità organizzata – continuano i parlamentari – nella relazione conclusiva dell’atto di scioglimento tra l’altro si legge “con riferimento all’attività di gestione del territorio l’organo ispettivo ha riscontrato illegittimità in ordine a talune concessioni edilizie rilasciate in violazione della normativa di settore ed a favore di soggetti che hanno rapporti di frequentazione con soggetti gravati da pregiudizi per associazione di stampo mafioso”.

“Alla luce delle gravi circostanze illustrate – concludono Ruotolo, De Petris, Nugnes, Errani – chiediamo al Ministro dell’Interno se non ritenga opportuno disporre, ex articolo 143 del testo unico degli enti locali, la nomina, da parte del prefetto, di una commissione d’accesso agli atti del Comune di Volla per verificare anche alla luce dei due maxi sequestri e dei fatti segnalati la regolarità degli atti amministrativi e in particolare il settore urbanistico”.

Intanto, la sezione Democrat locale ha affisso un manifesto che pone l’attenzione sulla concessione da parte del Comune per la costruzione di altri 175 nuovi alloggi.

L’insediamento dovrebbe sorgere a ridosso di via Beato Vincenzo Romano all’altezza del civico 4, in un ex insediamento produttivo dismesso.

Qualcosa sembra muoversi almeno il Viminale accenderà un riflettore su quello che molti indicano come il ‘Sistema Volla’.

Arnaldo Capezzuto

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