Quindi secondo le perizie di parte della difesa di Vincenzo Lo Presto, Fortuna Bellisario morì “perchè inciampò nel filo del forno a microonde e non per le percosse del marito”.
Questa la tesi sostenuta dall’avvocato Sergio Simpatico, che difende Vincenzo Lo Presto, 43 anni, condannato a 10 anni di reclusione per l’omicidio preterintenzionale della moglie, ai domiciliari da qualche mese a casa della madre, dopo due anni di detenzione in carcere.

La tesi è stata sostenuta nel ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso la sentenza dei giudici del Riesame di Napoli che ha disposto il ritorno in carcere per il consorte della vittima.
Un femminicidio, secondo l’accusa, per motivi di gelosia maturati, come sottolineato da più parti processuali, “in un quadro familiare di totale degrado, morale e sociale, caratterizzato dalla sottocultura della sopraffazione uomo-donna”.
Il ritorno in cella per Lo Presto è sospeso fino alla decisione della Cassazione.
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