Borse di studi per i migranti. Ieri pomeriggio presso l’Aula Magna della Scuola di Lingua e Cultura Italiana della Comunità di Sant’Egidio in vico San Nicola a Nilo, 5, sono state consegnate tredici borse di studio a studenti universitari migranti messe a disposizione dalla Fondazione Erri De Luca.
Con Erri De Luca, Francesco Dandolo delegato del Rettore Matteo Lorito per le Problematiche e politiche inerenti migranti e rifugiati, in rappresentanza dell’Università Federico II, Silvia Acocella, docente federiciana, socia della Fondazione e responsabile delle borse per gli studenti migranti per la Fondazione Erri De Luca, dalla professoressa Mercede Sabatini, che rappresenta la Comunità di Sant’Egidio e dal docente Antonio Pescapè.
La Fondazione Erri De Luca dal 2015 dona borse annuali a chi, lungo i percorsi dei flussi migratori ha scelto di restare in Italia per intraprendere o continuare i propri studi universitari.
Nel 2021, attraverso un’alleanza creata dalla professoressa Silvia Acocella, docente federiciana e socia della Fondazione, è stata stipulata un’Intesa con l’Università Federico II e la Comunità di Sant’Egidio, “per il comune impegno a facilitare l’inserimento di studenti meritevoli immigrati, figli di immigrati e profughi nel sistema della formazione superiore italiana, nel rispetto del diritto universale e individuale all’istruzione e nell’intenzione di promuovere i valori del multiculturalismo, della solidarietà sociale e dell’inclusione sociale”.
L’italiano, lingua piana e ospitale come un porto, nel suono dei loro accenti e dai loro percorsi di studio, è portato più lontano nello spazio e nel tempo. Chi riceverà le borse di studio “non è il nostro futuro”, come dice Erri De Luca: “è già il nostro presente”.
Gli studenti premiati quest’anno sono: Talveen Kaur, Odirachukwunma Abogwalu, Precious Ukwuoma, Guido Antony Marco Mirando, Amantha Aluth Muhandiramlage, Nehal Shuja, Jennipha Udenson Bempah, Mojibullah Khadem, Pride Kufakwedeke, Nethmi Tharuka Dissanayakage Perera, Mahdiyar Hafiza, Mahdiyar Fatima, Kwa-ku-je Puumue Katjiuanjo.