San Paolo, corsa contro il tempo

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E’ IL SECONDO STADIO d’Italia per capienza, il San Paolo, collocato nel cuore del quartiere Fuorigrotta, è il campo di calcio dove gioca la squadra del Napoli. Quest’anno la squadra azzurra accede dalla porta principale alla Champions League: un cospicuo bonus economico per la società che da anni fa del fairplay finanziario la propria bandiera.

La gioia dei tifosi è palpabile: poter cantare di nuovo l’inno della Champions, calcare i palcoscenici d’Europa, sognare i tempi d’oro quando Maradona e compagni regalarono un sogno mai più rivissuto. Le ombre però si addensano proprio sul San Paolo. La Uefa chiede pesanti interventi per mettere a norma lo stadio.

Alcuni interventi già sono stati messi in atto come di recente ha ribadito l’assessore allo Sport del Comune di Napoli Tommasielli sottolineando che si va nella direzione giusta e nel rispetto dei tempi. Il verdetto il 30 giugno. In caso contrario, il patron Aurelio De Laurentiis ha indicato lo stadio “Barbera” di Palermo come sede alternativa.

Una prospettiva che fa rabbrividire la città. Immaginate tifosi costretti alla trasferta con una negativa ricaduta economica che avrebbe sull’indotto legato all’evento Champions. Il San Paolo fa rabbrividire e non per l’emozione: erbacce cresciute qui e lì, cancelli su cui le intemperie hanno lasciato il segno; alla struttura portante e ai muri mancano qui e lì pezzi di intonaco, le scale che portano agli anelli superiori fetide, danneggiate e poco praticabili, anguste e ripide. Salirle a gruppi impossibile.

Non mancano le rifiniture, manca l’indispensabile per garantire il confort minimo al tifoso. I bagni, alla turca, tenuti in condizioni pietose, senza un addetto che ne garantisca l’igiene costante. Uno spettacolo poco edificante e per nulla accogliente per i tifosi che spesso arrivano allo stadio con le famiglie.

La triste realtà non vieta di pensare in grande. Infatti, nei sogni del presidente Aurelio De Laurentiis ci sarebbe uno stadio San Paolo riadattato sui grandi modelli europei – Barcellona e Monaco con negozi e ampi parcheggi a scapito di una capienza ridotta nel rispetto delle norme di sicurezza.

Il progetto, da 100 milioni di euro, sarebbe stato studiato dall’Astaldi group, specialista tra l’altro nel settore delle infrastrutture. Nulla vieta di sognare, ma tra uno stadio nuovo di zecca e lo scudetto, la risposta dei tifosi sarebbe scontata…

Monica Capezzuto
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Leggi gli altri articoli del N. 11 di Maggio Giugno 2013

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