Abbiamo pubblicato quest’articlo alle 19:34 in coincidenza con i rintocchi delle campane di chiese e cattedrali che n questo momnto stanni ricordando, tutte le vittime del terremoto del 23 novembre 1980 che in provincia di Avellino, a Napoli e nei comune della Basilicata persero la vita circa tremial persone soprattutto sotto le macerie dei centri storici sbriciolati dalla scossa durata 90 secondi di una intensità pari al decimo grado della Scala Mercalli.
Nel quarantesimo anniversario del sisma è giunto alle popolazioni colpite il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che sottolinea “la immensa volontà e forza per ripartire” mostrate dalle popolazioni nella “peggiore catastrofe della Repubblica”.
“Anche il senso di comunità che consentì allora di reagire, di affrontare la drammatica emergenza, e quindi di riedificare borghi, paesi, centri abitati, e con essi le reti di comunicazione, le attività produttive, i servizi, le scuole, appartiene – ricorda Mattarella – alla nostra memoria civile”.
“L’opera di ricostruzione ha mobilitato energie”, e il capo dello Stato ha auspicato un “analogo impegno comune che sappia utilizzare in maniera adeguata risorse finanziarie e progettuali destinate alla ripartenza dopo la pandemia”.