Commemorazione delle vittime delle Foibe e degli esuli giuliano-dalmati nel Real Bosco di Capodimonte a Napoli, dove fu allestito uno dei sei campi profughi che accolsero quelli di persone scappate, tra il 1943 e il 1945, dalla Venezia Giulia, dall’Istria, da Fiume e della Dalmazia.

Sotto la stele commemorativa, realizzata dal 2016, è stata posizionata una corona d’alloro. Alla cerimonia della Giornata del Ricordo hanno preso parte il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi e il delegato per Napolidell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Diego Lazzarich.
“C’è bisogno ancora di ricordare – ha detto Lazzarich – è un’urgenza, una necessità, è un dovere nei confronti delle vittime delle Foibe e di coloro che fuggirono perché perseguitati da un clima di terrore. E’ un dovere anche civico e recuperare una pagina di storia che è andata smarrita e perduta per decenni”.

“Le persecuzioni portano grandi sofferenze e la storia dell’umanità ne è costellata. Napoli è stata sempre un luogo di accoglienza, ha raccolto tantissime diaspore e anche quella dei profughi istriani è stata un pezzo della storia della nostra città – ha evidenziato Gaetano Manfredi – una riflessione ma anche un modo per ricordare il grande cuore di Napoli”.
“La nostra città accogliente che ha sempre saputo dare una occasione risposta a chi ne aveva bisogno e che deve continuare ad avere questo spirito, in un mondo che ancora pervaso da nazionalismi, persecuzioni migrazioni e sofferenze”, ha concluso il sindaco.
foibe
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