Confermata la confisca dei beni dei fratelli Giovanni, Cuono e Salvatore Pellini condannati per traffico illecito di rifiuti.
Gli imprenditori del settore ambientale sono ritenuti tra i responsabili dell’inquinamento dell’area dell’hinterland napoletano ricadente nella cosiddetta Terra dei Fuochi.
La decisione è stata adottata dall’ottava sezione della Corte d’Appello di Napoli che nei fatti ha respinto l’istanza dei difensori dei Pellini.
I beni confiscati ammontano a circa 200 milioni di euro. La parola fine definitiva sarà scritta dalla Corte di Cassazione, infatti i legali dei tre fratelli imprenditori hanno presentato ricorso al provvedimento della Corte d’Appello.
Insomma, un altro grado di giudizio per decidere sulla definitiva legittimità della confisca. E non mollano gli ambientalisti, le associazioni e gli esponenti del volontariato che più volte hanno denunciato le numerose vicende legate ai potentissimi fratelli Pellini.