Le accuse sono pesanti. I reati contestati al sindaco di Palma Campania, Nello Donnarumma, 38 anni, al suo secondo mandato sono di corruzione e appalti truccati. I carabinieri lo hanno arrestato e posto ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Nola che vede complessivamente indagate 19 persone oltre il primo cittadino, ci sono funzionari comunali, professionisti, imprenditori e mediatori.
Leggendo le carte c’è il classico armamentario di storie simili fatte di gare truccate, piaceri, utilità, assunzioni clientelari, corsie preferenziali e trattamenti di favori agli amici degli amici. I reati ipotizzati sono corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato.
Partite nel 2021, le indagini avrebbero svelato una gestione irregolare del Comune dove, secondo l’accusa, l’asservimento dei pubblici poteri ad interessi particolaristici e di natura clientelare era sistematico.
A seguito di ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria nei confronti, tra l’altro, del sindaco del Comune di Palma Campania, il Prefetto fa sapere di aver “accertato la sussistenza a carico del primo cittadino, della causa di sospensione di diritto dalla carica”.
Con ogni probabilità anche politicamente da Roma saranno adottati dei provvedimenti interni, infatti, Donnarumma da 2 anni è anche vice commissario provinciale di Napoli per Fratelli d’Italia. Ora è probabile che sarà sospesto dal partito di Giorgia Meloni.
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