“Vi ricordate il post dell’altro giorno in risposta alla ‘zingaraccia’ del ministro dell’interno? ‘Io sono terrone, io sono zingaro…’ Ebbene su twitter si sono scatenati i patrioti fascisti e razzisti e molti di loro li sto bloccando. Ho fotografato e pubblico questa minaccia solo per farvi capire con chi abbiamo a che fare. ‘Prima vennero per gli zingari e fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto…un giorno vennero a prendere me e…’. Cioè sto chiedendo agli indifferenti di schierarsi”.
È la denuncia con un post su Fb del giornalista Sandro Ruotolo corredata dall’inquietante screenshot di minaccia a lui rivolta via twitter da tale Crstiano Bagnoli : “Fossero tutti come te con un proiettile alla nuca ne toglieremmo 6”.
Parole pesantissime e di estrema violenza che oltre a far scattare la condanna senza se e senza ma e la solidarietà al cronista, interesseranno gli inquirenti. È stata presentata una denuncia ai carabinieri. Sandro Ruotolo è da 4 anni sotto scorta per le minacce di morte ricevute dal clan dei casalesi.
Il boss Michele Zagaria nel corso di un colloquio intercettato nel 2014 nel carcere di Milano avanzò l’intento di voler ‘squartare vivo’ il giornalista.
Zagaria era furioso per una puntata di Servizio Pubblico in cui Ruotolo aveva riferito dei suoi contatti con i servizi segreti negli anni dell’emergenza rifiuti in Campania. Fu il pm della Dda di Napoli Catello Maresca, il magistrato che coordinò la cattura di Zagaria, a comunicare alla Prefettura le minacce e il pericolo in corso.
E così il 4 maggio 2015 fu disposta la scorta di terzo livello, con l’auto blindata, per uno dei più celebri inviati delle trasmissioni di Michele Santoro, un collega che ha scritto pagine di storia di giornalismo indipendente, che ha scavato a fondo sulle mafie di tutti i territori.
Sandro Ruotolo è un cronista esposto, i suoi servizi e inchieste giornalistiche svelano i retroscena dei fatti, i collegamenti quello – in pratica – che nessuno racconta.
Tanti i messaggi di solidarietà, vicinanza e mobilitazione rivolti in queste ore a Sandro Ruotolo che tra l’altro ricopre la carica di presidente Presidente dell’Unione cronisti del sindacato unitario giornalisti della Campania e presiede il comitato d’inchiesta sulla camorra del Comune di Napoli.
In una nota la Federazione nazionale della stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania “esprimono solidarietà al presidente campano dell’Unione cronisti Sandro Ruotolo che ha ricevuto minacce di morte su Twitter: ‘Fossero tutti come te con un proiettile alla nuca ne toglieremmo 6’, scrive un utente che non è stato ancora identificato. Il caso è stato già posto all’attenzione dei carabinieri”.
“Ruotolo, cronista sotto scorta per le minacce della camorra, è sempre in prima linea per il diritto di cronaca, il diritto dei cittadini ad essere informati correttamente e per difendere i principi della nostra Costituzione. Saremo al su fianco in tutte le sedi perché possa continuare ad esprimere sempre liberamente le sue idee” – conclude la nota -.