Minacce a Ruotolo: “Vi voglio bene. Concentriamoci sulla storia di Daphne Caruana Galizia. Con noi le mafie non vinceranno mai”

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“Vi voglio bene. La notizia la conoscete. Si è alzato il livello di protezione per me. Rispetto a quel 4 maggio del 2015, quando fu decisa la scorta dopo le minacce del boss Michele Zagaria, non è cambiato molto”.

Rompe il silenzio il giornalista Sandro Ruotolo e commenta alla sua maniera le inquietanti notizie sulla sua sicurezza personale.

Lo fa con un post su Fb per ringraziare con commozione la marea che in queste ore lo sta sommergendo di messaggi, sms e post a lui dedicati di vicinanza, partecipazione e solidarietà.

Il giornalista con la cronaca addosso resta sempre uguale a se stesso. Conserva gli stessi baffi forse più grigi ma lo sguardo ingenuo, curioso e carico di tensione morale, lo stesso ritratto in una rara foto che lo vede – giovanissimo – un passo avanti a Giancarlo Siani.

“E’ importante sentirvi solidali con me ma più in generale con i giornalisti che per il loro lavoro sono costretti ad essere protetti dallo Stato. Quando sarete liberi voi dalle mafie e dalla corruzione si ridurranno i rischi anche per noi”.

“In tanti mi avete chiesto cosa fare? Ecco cosa fare. Dal mio punto di vista. In questo foto ci siamo io e Andrea. Stiamo preparando il prossimo reportage su Fanpage.it. La storia che si sviluppa a 80 chilometri dal nostro Paese, a Malta dove una giornalista doveva morire, ed è stata uccisa con un’autobomba”.

“È la storia di Daphne Caruana Galizia. Questo per dirvi che le mafie non vinceranno mai con noi. Noi siamo e saremo sempre persone libere”.

Arnaldo Capezzuto

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