L’inchiesta ‘Mondo sepolto’ sul racket delle pompe funebri dice tanto e non riguarda solo Bologna. Quel sistema criminale fatto di accordi, intese, e passaggi sottobanco può tranquillamente essere esteso a tutto il Paese.
È fissata per il 29 novembre davanti al gup del tribunale di Bologna la prima data dell’udienza preliminare della clamorosa inchiesta condotta dai carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica e che ha portato alla luce una sorta di racket delle pompe funebri.
C’erano in pratica due cartelli di imprese che ‘controllavano’ le camere mortuarie degli ospedali Sant’Orsola e Maggiore.
I magistrati hanno chiesto il rinvio a giudizio per titolari di imprese e per il ssitema che girava attorno.
Già a luglio in 19 coivolti nelle indagini avevano chiuso la vicenda patteggiando, con pene fino a quattro anni di reclusione tra loro coloro i quali ritenuti i vertici delle due organizzazioni.