Omaggio del presidente Mattarella alla prima linea ferroviaria d’Italia Napoli-Portici pensando ai due agenti uccisi

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Un’occasione per ribadire, sottolineare e rilanciare l’unoco vero e certo concetto: l’Italia senza il Mezzogiorno non essera mai un Paese competitvo e stare in Europa.

Questo in sintesi il pensiero che ricorre oggi in occasione del 180esimo anniversario della linea ferroviaria Napoli-Portici.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto a Portici dove ha preso parte alla cerimonia con il capo dello Stato c’erano anche i ministri Luigi Di Maio e Paola De Micheli, l’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, il presidente della giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca e il sindaco della Città metropolitana di Napoli Luigi de Magistris e il primo cittadino di Portici, Vincenzo Cuomo.

Mattarella ha percorso a bordo dello storico treno presidenziale la linea che Ferdinando II di Borbone inaugurò il 3 ottobre 1839, con il primo viaggio in treno nella storia della penisola.

Il Mezzogiorno d’Italia divenne locomotiva dello sviluppo del Paese, il traino per la modernizzazione dell’Italia e la nascita di centri industriali d’eccellenza.

Una storia che dev’essere monito per l’oggi.

E non è mancata una nota polemica, infatti, sul muro di cinta che circonda il rudere della stazione Bayard di Napoli, antico capolinea della Napoli-Portici è stato affisso un lungo striscione : “Qui giace sepolta dalla vergogna italiana la prima ferrovia. 3-10-1839” e una bandiera con la scritta “Nazziona Napolitana Indepennente” con lo stemma del cavallo antico simbolo della Provincia di Napoli.

Il presidente della Repubblica ha rivolto un pensiero ai due agenti uccisi ieri a Trieste. “Questo applauso di affetto, riconoscenza e dolore esprime il sentimento del Paese”.

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