Napoli, non dimenticare la strage del rapido 904. Il presidente Mattarella: “Fu un tentativo di ricatto allo Stato contro l’azione di contrasto alla criminalità organizzata”

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“La memoria di tante vittime innocenti rafforza il dovere per le istituzioni, per gli organi dello Stato, per tutta la società civile di rispettare continuamente i valori di civiltà, di libertà, di solidarietà che sono la base della nostra Costituzione”.

Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per ricordare il 35esimo anniversario della strage del Rapido 904, il treno che – partito da Napoli e diretto a Milano – nella grande galleria dell’Appennino a San Benedetto Val di Sambro (Bologna) fu dilaniato da un’esplosione di matrice mafiosa.

“Il Natale del 1984 – dice il presidente Mattarella – venne sconvolto da quella bomba, collocata su un treno affollato di cittadini che si preparavano alle festività. Le indagini e i processi accertarono una matrice mafiosa, un tentativo di ricatto allo Stato contro l’azione di contrasto alla criminalità organizzata”.

Era il 23 dicembre 1984: morirono 16 persone, 267 rimasero ferite. La Cassazione confermò la matrice terroristico-mafiosa dell’attentato: tra i condannati all’ergastolo anche il boss di Cosa Nostra Pippo Calò. Per mancanza di prove, nel 2015, fu assolto il capo di Cosa Nostra Totò Riina. La verità è ancora lontana.

A Napoli nella nuova Piazza Garibaldi sono stati intitolati i giardini ‘Per non dimenticare’ in memoria della strage del treno rapido 904 – 23 dicembre 1984 – .

“Da oggi chi passerà qui – ha detto il sindaco, Luigi de Magistris – potrà interrogarsi su quanto accaduto 35 anni fa. Per quella tragedia lo Stato ha ottenuto degli importanti risultati ma ritegno che non sia ancora stata fatta piena luce perché sebbene sia stata accertata la matrice mafiosa e terroristica ritengo che ci sia stato dietro anche altro e la targa di oggi è un monito a tutti i cittadini a ricercare sempre la verità perché una democrazia che non ha coraggio non è una vera democrazia”.

Soddisfazione per la decisione dell’amministrazione di dedicare un luogo al ricordo delle vittime è stata espressa da Rosaria Manzo, presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage.

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